Sondaggio alfemminile.com, il 45% si sente discriminato.

Vanno d'accordo col capo, che sia maschio o femmina poco incide, hanno rapporti cordiali coi colleghi e  non disdegnano il lavoro che fanno. Eppure,  sono stressate. Lo è il 55% delle lavoratrici italiane, per quanto emerge dal sondaggio del sito alfemminile.com. Più di metà del campione (53%) considera il lavoro importante come la propria vita privata, ma l'eccessivo carico di lavoro per un terzo di loro è fonte di stress. Inoltre, se da tempo si è chiuso il gap di genere  per quanto riguarda l’istruzione, ancora c'è molto da fare nel mondo del lavoro. Il 45% delle intervistate dichiara di sentirsi discriminato rispetto ai colleghi maschi e di sentirsi svantaggiato in carriera. Conciliare lavoro con maternità e vita familiare risulta complicato per il 33%.  Oggi più che mai, spiega Simona Zanette, ad di Alfemminile.com, «è urgente promuovere interventi a favore delle donne per rafforzarne la presenza nel mercato del lavoro».

 

L'INTERVISTA

"Con la legge sulle quote il futuro sarà più roseo"

Lavorano troppo e si sentono discriminate. Così una donna italiana su due nel 2013. Ne parliamo con Paola Profeta, professore di Scienza delle Finanze all'Università Bocconi di Milano.  

Possibile che in Italia l'8 marzo sia solo uno stanco rituale?

Le radici del fenomeno sono profonde, di tipo familiare e culturale...

Vede miglioramenti all'orizzonte?

Qualcosa si muove. Intanto l'approvazione della legge sulle quote, che  segna l'ingresso nel nostro Paese di un'azione vincolante a sostegno della rappresentanza femminile nei Cda anche delle società partecipate pubbliche. Avere donne in posizioni chiave potrà avere un effetto positivo a cascata su tutte le altre carriere. Poi bisogna lavorare per promuovere la cultura della condivisione all'interno della coppia.

In che modo?

Inducendo il legislatore a una legge sulla paternità, che colmi il gap di genere anche su questo fronte. 

Serena Bournens