Governo ha eliminato ogni forma di sostegno alle politiche di genere.
09/01/2013 | Economia.
L’azzeramento, all’interno del decreto 31 dicembre 2012 “Ripartizione in capitoli delle Unità di voto parlamentare relativa al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2013 e per il triennio 2012-2015”, delle risorse finanziarie destinate al finanziamento dei progetti di azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro, è l’ultimo atto di questo Governo che, di fatto, ha eliminato ogni forma di sostegno alle politiche di genere.
Il decreto mette la parola fine ad un percorso politico importante per la valorizzazione della risorsa femminile nel lavoro, iniziato negli anni 90 con la legge 125/91, e che ha portato indubbi positivi risultati per l’inserimento e il reinserimento delle donne nel mercato del lavoro.
L’azzeramento dei fondi destinati alle azioni positive per la parità uomo donna nel lavoro, a bando già operativo, è la pietra tombale sull’unico Comitato di Pari Opportunità tuttora vigente nel nostro Paese perché, utilizzando le obiettive difficoltà economiche, non solo si annullano anni in cui la questione femminile è stata centrale nel Paese, ma si va anche nella direzione di togliere alle donne una soggettività politica che in questi anni, tramite il Comitato, si è sempre espressa.
Roma, 9 gennaio 2013