In riferimento al provvedimento di cessazione dell’incarico in oggetto, mi corre l’obbligo di esternare opportune considerazioni e chiedere chiarimenti in merito.

Pur nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze, e senza dare per scontato che il mio assistito meriterebbe, diversamente, la conferma nell’incarico, evidenzio che ancor prima di scrivere questa lettera ho avuto l’opportunità di esaminare con attenzione la scheda di valutazione riferita all’anno 2012, i risultati del budget di produzione per l’anno 2013 ed ulteriori atti, pensando di trovare il motivo che ha indotto l’ex Direttore Provinciale, D.ssa XXXXX, alla revoca dell’incarico.

Dagli atti amministrativi esaminati ho potuto rilevare di sicuro:

-l’ “incoerenza amministrativa” che ha portato la D.ssa XXXXX, appena una settimana prima, con atto prot. n. 00001 del 2 gennaio 2014, a confermare e prorogare tutti gli incarichi ex artt. 17 e 18 CCNI della D.P. di Palermo in scadenza al 31.12.2013 e poi revocarne cinque il successivo 9 gennaio (ultimo giorno di Sua permanenza nella qualifica di Direttore della D.P.);

-      l’ insufficiente motivazione riportata nell’atto di revoca.

Con estrema sintesi vorrei sottolineare che il Funzionario in questione già all’Ufficio IVA ricopriva l’incarico di Capo Reparto ed alla nascita dell’Ufficio delle Entrate, quello di Capo Team e che lo stesso ha sempre riportato eccellenti risultati sia nel raggiungimento degli obbiettivi sia nella valutazione più che positiva dei vari Direttori, compreso la D.ssa XXXXX, che si sono avvicendati in tutti questi anni.

Peraltro, l’esperienza maturata negli anni ha permesso l’accresciuta capacità organizzativa dello stesso Funzionario.

La premessa appena fatta mi induce a pormi una domanda: cosa è successo di così grave per cui il Direttore Provinciale di Palermo, D.ssa XXXXX, si è vista “costretta” a comunicare la cessazione del Funzionario dall’incarico?

Si legge nelle motivazioni del provvedimento, esclusivamente, che il Sig. XXXXX ha dimostrato “carenti competenze organizzative”.

Un’altra domanda mi viene da fare: è possibile che, all’improvviso, un Funzionario che ha sempre dimostrato in maniera impeccabile di avere le competenze organizzative non le abbia più?

Personalmente ritengo che tutto è possibile, ma appare improbabile che, all’improvviso, si possa perdere la capacità di organizzazione del proprio Team e che, eventualmente, le ragioni possano essere altre ma che, si ribadisce erroneamente, non siano state riportate nell’atto di revoca.

Verificati gli atti, infatti, non ho trovato nulla di significativo in quanto le precedenti valutazioni sono sempre state positive ma piuttosto è da evidenziare la circostanza che già nel 2012 il Team del Sig. XXXXX fu ridotto di due unità a seguito del loro pensionamento e che, rimasti invariati i carichi di lavoro per il 2012 e il successivo 2013, comunque gli obiettivi e i risultati siano stati raggiunti per entrambi gli anni.

Vi chiedo: è possibile raggiugere gli obbiettivi assegnati con un personale ridimensionato e carichi di lavoro invariati?

Per quanto concerne anche il budget di produzione riferito all’anno 2013, come detto, la risposta è “si”.

E’ stato raggiunto l’obbiettivo senz’altro grazie a tutti i componenti del Team, nessuno escluso, neanche per paventate incapacità organizzative!

A tal proposito non posso non ricordare che proprio nei primi mesi del 2013 lo Scrivente evidenziò e segnalò, con l’allegata nota a cui si fa pieno riferimento, le gravi incongruenze organizzative messe in atto dalla D.ssa XXXXX che avevano specifico e negativo impatto proprio sul Team del Sig. XXXXX che, con modalità e atti contraddittori, veniva privato di ulteriori componenti.

A maggior ragione e al fine di fugare ogni dubbio cercherò di fare ulteriore chiarezza, facendo presente che, per quanto riguarda la valutazione inerente il 2013, il Sig. XXXXX non è stato convocato per l’acquisizione in contradittorio prima della definitiva formulazione di una eventuale valutazione negativa così come, diversamente, previsto efatto obbligo dall’art. 27, comma 6 del CCNL e art. 19, commi 5 e 6 (In caso di eventuale valutazione negativa, l’Agenzia acquisisce in contraddittorio, prima della definitiva formalizzazione, le considerazioni del funzionario anche assistito da un dirigente sindacale o da persona di sua fiducia).

Non mi risulta, inoltre, che il Direttore dell’U.T. di Palermo 1, D.ssa XXXXX, sia stata interpellata dalla D.ssa XXXXX prima dell’emanazione di tale provvedimento, così come dovrebbe invece essere, visto che il Funzionario viene valutato in prima battuta dal proprio Direttore Territoriale.

Sono del parere che l’Amministrazione ha l’obbligo di dare una motivazione articolata non solo al mio assistito ma anche agli altri Capo Team a cui è stato revocato l’incarico adducendo motivazioni generiche ed avendo emanato atti contraddittori.

E vorrei anche capire l’atteggiamento assunto dall’Agenzia attraverso un suo Dirigente, la D.ssa XXXXX, che emana tali provvedimenti di revoca, alla vigilia del cambio di vertice della Direzione Provinciale di cui è titolare, e subito dopo invia a tutto il personale una lettera di saluto che, per alcuni punti, lascia basiti!!

Cito alcuni passaggi: <<…E’ dovere di un Capo non accondiscendere, per il quieto vivere, a posizioni di rendita cioè a soluzioni che non hanno dato apprezzabile valore aggiunto sotto l’aspetto organizzativo e funzionale. Per quanto una scelta del genere possa sembrare nell’immediato conveniente (perché poche cose sono scomode, sgradevoli e perfino penose per un Capo quanto quella di dovere gestire il risentimento di chi si è autoconvinto del valore prodotto con la propria prestazione), essa paga, prima o poi, un prezzo elevato: quello della caduta di tensione lavorativa nell’ufficio, fino a generare al suo interno situazioni di “calma piatta”…da Direttore Provinciale ho dovuto ingoiare purtroppo tale “calice amaro” con il dovere necessariamente adottare qualche provvedimento disciplinare. E da ultimo, proprio il 9 gennaio scorso (data di scadenza imposta dalla relativa Direzione Centrale) ho dovuto – mio malgrado – comunicare la cessazione degli incarichi di 5 Capo Team ed un Responsabile di sportello per i quali “meritocraticamente” ritenevo di non potere confermare. “Il Capo che egoisticamente, per quieto vivere, sceglie la via comoda “tutti vanno bene, tutti sono bravi” (così come voluto da qualche sindacalista) e non premia la “meritocrazia” non è degno – a mio parere – di svolgere il suo ruolo perché fa un danno sia all’immagine che rappresenta perché ne incrina l’efficienza sia ai dipendenti impegnati e volenterosi che vengono demotivati non vedendo riconosciuti i propri meriti.”>>

Sono evidenti le frasi della D.ssa XXXXX, lesive e mortificanti nei confronti dei 5 lavoratori che sicuramente hanno fatto di tutto per dimostrare le proprie competenze professionali, ogni giorno, con notevoli sacrifici personali, affrontando giornalmente le continue incombenze e carichi di lavoro insostenibili, visto che il personale ogni anno va in quiescenza e non viene sostituito.

Ma vi è di più!!

Infatti, la lettera ai lavoratori riporta, con un banale “copia incolla”, argomentazioni e motivazioni riprese da una direttiva generale del Dott. Befera del 18 dicembre u.s., senza alcuna contestualizzazione e specifica attinenza con i 5 provvedimenti di revoca.

Ritengo grave “motivare e argomentare” il perché della decisione di revoca di incarichi inserendo la “motivazione” in una lettera di saluti ai lavoratori anziché esporla negli atti ufficiali di revoca ed è anche inammissibile che in una Pubblica Amministrazione accada ciò!!

Un’ Amministrazione che vuole precostituirsi un alibi per coprire l’atto amministrativo compiuto e, nell’ottica di ciò, non dimentica di citare o “evocare” impropriamente “I Sindacalisti”!!

Alibi e preconcetti da “manuale”!

Ma a quale sindacalista si rivolge la D.ssa XXXXX quando indica la frase “Il Capo che egoisticamente, per quieto vivere, sceglie la via comoda “tutti vanno bene, tutti sono bravi” (così come voluto da qualche sindacalista)?

Non posso accettare certe affermazioni prive di chiarezza e Ve lo chiedo ufficialmente a chi si riferisce la D.ssa XXXXX?

Troppo comodo, troppo facile tirare un sasso nel buio.

Preannuncio che nel caso in cui non venga data risposta a quanto affermato nella lettera e non vengano fatti i nomi dei sindacalisti a cui la D.ssa XXXXX si riferisce, sarò costretto mio malgrado, ad intraprendere un’azione legale a tutela dell’immagine del Sindacato e, nello specifico, della Sigla Sindacale che rappresento.

Preannuncio, inoltre, che la presente lettera verrà inviata a tutto il personale per aprire una riflessione su quanto accaduto e su ciò che potrà accadere nel futuro.

Pertanto, rilevata la grave carenza di motivazione dell’atto di revoca, vista la contraddittorietà di atti emanati nel giro di pochi giorni e vista l’attenta analisi effettuata sulla documentazione in possesso,

Chiedo

       alla D.ssa XXXXX e alla D.ssa XXXXX, nella qualità di Segretario Provinciale della UIL PA e di rappresentante del lavoratore interessato, di chiarire quali motivi hanno indotto alla revoca dell’incarico del Sig. XXXXX e le motivazioni dettagliate che hanno portato alla motivazione generica riportata nel provvedimento di revoca avendo solo indicato “carenti competenze organizzative”.

Chiedo cortesemente, infine, al Direttore Regionale, Dott. Gentile, di volere far chiarezza su quanto accaduto accertando personalmente le motivazioni che hanno portato alla revoca degli incarichi.

Ritengo che tale comportamento dell’Amministrazione risulti ancora più illegittimo oltre che mortificante della personalità e della professionalità di Funzionari dell’Agenzia delle Entrate che sono stati lapidati e mortificati davanti tutti i colleghi con la lettera a firma della D.ssa XXXXX.

Come sindacalista innanzitutto e come uomo non ho potuto sottacere in silenzio su quanto è accaduto e pertanto rimango in attesa di urgente risconto della presente.

Un cordiale saluto.

Palermo, 16/01/2014

Il Segretario Provinciale UIL-PA Palermo

Alfonso Farruggia