Roma 15 gennaio 2014

Uno dei temi, tra quelli contenuti nel Modello Organizzativo INAIL, che come UILPA ci ha visti nettamente contrari è stato quello di collocare la CTE (Consulenza Tecnica per l’Edilizia) e la CIT (Consulenza per l’Innovazione Tecnologica) in posizione di Staff delle rispettive Direzioni Centrali di riferimento e non invece in posizione di Staff del Direttore Generale come è oggi per le restanti Consulenze e come era, fino a ieri, per tutte.

In un periodo lontano dal confronto e quindi di maggiore serenità, vogliamo esplicitare i motivi principali che sono stati e che ancora sono alla base della nostra contrarietà.

Per le ragioni che verranno sviluppate di seguito, riteniamo di poter affermare che la questione della collocazione riguardi, in prima istanza, tutti i Professionisti dell’INAIL e, in prospettiva, tutti quelli del Comparto di Contrattazione.

La normativa Contrattuale, così come è andata evolvendosi dalla legge 70/75 in poi, ha lungamente e ampiamente dibattuto sulle modalità attraverso le quali poter conciliare la condizione di Professionista con quella di Dipendente Pubblico e la sintesi è stata raggiunta nel momento in cui è stato esplicitato il concetto di autonomia professionale.

L’ autonomia professionale viene pienamente rispettata (secondo la normativa dei CCNL in vigore) non solo non sottoponendo a gerarchizzazione l’attività professionale, ma garantendo anche che la stessa venga svolta all’interno di strutture “autonome” e l’autonomia delle strutture è appunto garantita dall’essere in Staff del Direttore Generale.

Stante questa premessa, con il Modello Organizzativo, è stata quindi “violata” una norma del CCNL che, ad avviso dello scrivente, non rimane fine a se stessa, ma in prospettiva del prossimo rinnovo del CCNL, rischia di indebolire tutta la categoria.

Infatti il nuovo prossimo Comparto di Contrattazione (delle Amministrazioni Centrali/Nazionali) nel quale potranno confluire i Lavoratori degli Enti Pubblici non Economici, con molta probabilità, sarà lo stesso nel quale potranno confluire i Lavoratori delle Agenzie, Ricerca, Ministeri, ecc..

Se così dovesse essere, bisognerà “convincere”, attraverso tutte le argomentazioni possibili, i soggetti che siederanno intorno al Tavolo negoziale che non hanno avuto la nostra storia Contrattuale, sul fatto che i Professionisti degli Enti Pubblici non Economici (diversamente dai Lavoratori delle altre Amministrazioni che hanno la stessa specializzazione e che sono inquadrati nell’area dei funzionari) debbano continuare ad avere un’area di contrattazione “riservata” ed autonoma nell’ambito del Contratto della Dirigenza in virtù del mantenimento dello Status giuridico contrattualmente conquistato.

Per far affermare questa tesi, sarà necessario sostenerla si, come Sindacato, ma sarà necessario anche il sostegno delle Amministrazioni degli Enti Pubblici non Economici, ed è in questo frangente che rischia di appalesarsi tutta la debolezza dell’INAIL (Ente nel quale sono in servizio circa il 50% di tutti i Professionisti del Comparto) in quanto sarà poco credibile nel momento in cui, con la scelta operata nel Modello Organizzativo, ha messo in discussione il concetto di autonomia delle strutture nella quale operano alcuni nostri Professionisti.

Queste sono le ragioni e i timori che ci inducono a continuare a chiedere, nelle prossime verifiche sul Modello Organizzativo, di riportare in Staff del Direttore Generale la CTE e la CIT.

Come UILPA riteniamo che quando si assumono decisioni che possono avere riflessi sul futuro, bisogna avere la capacità di individuare e valutare anche i possibili rischi per i Lavoratori che si rappresentano e, se del caso, rimuoverli.

Il Coordinatore Generale

       UILPA INAIL

Augusto Delle Monache