10 gennaio 2014

Cgil, Cisl e Uil e Confindustria hanno varato il regolamento attuativo sulla rappresentanza e la democrazia sindacale. L'accordo del 31 maggio scorso, ritenuto "storico", diventa così operativo. L'intesa è stata siglata dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, e dai leader delle tre confederazioni sindacali, Susanna Camusso (Cgil), Raffaele Bonanni (Cisl) e Luigi Angeletti (Uil).

Sanzioni per chi non rispetta accordi 
Nel regolamento sulla rappresentanza varato da Cgil, Cisl e Uil e Confindustria vengono previste anche sanzioni per chi non rispetta gli accordi, sia verso i sindacati sia verso le imprese. Sanzioni che possono essere di carattere pecuniario o di «temporanea sospensione» di diritti sindacali contrattuali

Testo unico sulla rappresentanza sindacale 
Il protocollo del 31 maggio costituisce un vero e proprio testo unico in tema di rappresentanza sindacale composto da quattro parti che regolano : la misurazione della rappresentanza sindacale a livello nazionale e aziendale; la titolarità ed efficacia della contrattazione collettiva nazionale ed aziendale; le modalità volte a garantire l'effettiva applicazione degli accordi sottoscritti nel rispetto delle regole concordate. Per i firmatari dell'accordo «misurare la rappresentatività degli attori e garantire la piena attuazione degli accordi raggiunti determinano maggiore chiarezza e trasparenza nelle relazioni industriali contribuendo a migliorare il quadro di riferimento per tutti coloro che vogliono investire nel nostro Paese».

Camusso: ora regole trasparenti e democratiche 
Con il regolamento attuativo sulla rappresentanza «Cgil, Cisl, Uil e Confindustria dimostrano di sapersi rinnovare e di dare trasparenza e regole democratiche alla propria azione negoziale, di favorire la partecipazione dei lavoratori con il voto per i delegati e sugli accordi». Lo afferma il leader Cgil, Susanna Camusso, che aggiunge: «Mi auguro che presto anche con le altre associazioni datoriali si possa raggiungere questo importante traguardo che costituisce il modello per dare finalmente piena attuazione al dettato costituzionale»

Bonanni: con nuove regole si apre stagione nuova 
«È una svolta epocale che cambia decisamente nel nostro paese il volto delle relazioni industriali che passano da un sistema antagonistico e conflittuale, ad un sistema partecipato, moderno e ben governato». Lo sottolinea in una nota il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, per il quale «si apre ora una stagione che può favorire la buona economia».

Nuove regole per stabilire il "peso" dei sindacati 
Nel dettaglio, l'accordo stabilisce che per determinare il peso di ogni sindacato occorre basarsi sull'incrocio tra le deleghe (le trattenute operate dal datore di lavoro su mandato del lavoratore, comunicate all'Inps per la certificazione) e i voti raccolti alle elezioni delle Rsu, sul modello di quanto accade nel pubblico impiego. Il numero degli iscritti e i voti peseranno ciascuno per il 50%: spetta al Cnel, in qualità di ente certificatore esterno, calcolare la rappresentanza di ciascun sindacato. Le Rsu saranno elette secondo un meccanismo esclusivamente proporzionale per i tre terzi; si supera il "residuo" terzo riservato ai sindacati firmatari del contratto nazionale applicato nell'unità produttiva.

Rappresentanza al 5% per sedersi al tavolo negoziale 
Uno dei punti chiave del testo è rappresentato dalle modalità per negoziare e rendere esigibili gli accordi. La presenza al tavolo negoziale per la contrattazione nazionale è prevista per i soli sindacati firmatari che raggiungano almeno il 5% della rappresentanza per ogni contratto nazionale (come media tra iscritti e voti certificati).

Esigibili i contratti sottoscritti da sindacati con rappresentanza del 50%+1 
In ogni contratto nazionale i sindacati decideranno come sarà definita la piattaforma, anche se l'impegno è a favorire in ogni categoria la presentazione di piattaforme unitarie. In presenza di più piattaforme, la parte datoriale favorirà l'avvio del negoziato in base alla piattaforma presentata da sindacati con almeno il 50%+1 della rappresentatività nel settore. Sono considerati esigibili i contratti nazionali sottoscritti dai sindacati con almeno il 50%+1 della rappresentanza, approvati con consultazione certificata dai lavoratori a maggioranza semplice (secondo modalità stabilite dalle categorie).