mar, gen 7, 2014 Marco Brezza
Manovra di governo: quali sono le conseguenze che emergono dal tormentato iter che ha visto nascere la Legge di Stabilità? La risposta probabilmente non può avere una conformazione unitaria: la sua struttura si compone infatti di compositi strati. Osservando i dati, va innanzitutto premesso che, a livello complessivo, si può intravedere un incremento dell’importo lordo della manovra nel passaggio al Senato, ma restano insoluti alcuni dei problemi che la maggioranza parlamentare, ora numericamente inferiore a causa della scissione del Pdl, intendeva risolvere. Inoltre, sempre analizzando i dati numerici, il peso complessivo della manovra stessa sale, dopo la transizione al Senato, da 12,4 a 15 miliardi di euro nel 2014: il totale di minori spese e maggiori entrate ammonta a circa 2,7 miliardi, di cui 1,2 miliardi di maggiori entrate. Il complessivo miglioramento del saldo si assesta sulla cifra di 175 milioni e l’impatto sul deficit relativo al 2014 scende da 2,7 a 2,5 miliardi di euro..
Legge di Stabilità: obiettivi raggiunti?.
Pensioni: occhio all’adeguamento all’inflazione
Per quel che riguarda i pensionati, sembrano giungere buone notizie per coloro che incassano mensilmente un assegno non superiore ai 1500 euro lordi: questi infatti potranno recuperare totalmente il carico dell’inflazione. Coloro che invece usufruiscono di una rendita pensionistica più cospicua, vedranno un adeguamento all’inflazione soltanto parziale. Ma vediamo un po’ più da vicino le novità che la Manovra stabilisce per i pensionati. Come già affermato il recupero integrale dell’inflazione non sarà possibile per i redditi più alti: sopra i 1500 euro lordi infattil’adeguamento sarà parziale e via via decrescente. Ma qual è la perdita che i pensionati si trovano concretamente ad affrontare? Ad esempio, con un assegno di 3mila euro lordi, la differenza rispetto alla rivalutazione piena è di 236 euro l’anno, e quest’ultima aumenta all’incrementare dell’assegno stesso. Per chi invece usufruisce di un trattamento pensionistico da oltre 90 mila euro circa l’anno (più di 6mila euro al mese) il contributo di solidarietà sarà crescente: 6 %, poi 12 % sopra i 129 mila e 18 % sopra i 193 mila euro. Facendo un rapido esempio, su un trattamento previdenziale di 200 mila euro l’anno l’esborso si attesterà sugli 11mila euro lordi..
Dipendenti statali: blocco turn-over e dilazione TFR
Giungono poi cattive notizie per i dipendenti pubblici, per i quali è confermata sia la tendenza negativa del blocco dei contratti, sia l’incasso ulteriormente dilazionato della liquidazione in caso di cessazione dal servizio. Analizzando più da vicino la loro situazione si constata subito che proprio questi ultimi sono chiamati ancora una volta a fornire un importante contributo al fine di far quadrare i conti sulla bilancia dello Stato: viene infatti riproposto l’impianto che già dal 2011 stabiliva, in pratica, il congelamento delle retribuzioni ed il blocco dei rinnovi contrattuali, con il conseguente mancato adeguamento delle retribuzioni all’inflazione. In ulteriore istanza, la manovra conferma, con rare eccezioni, le disposizioni di blocco del turn-over del personale in uscita dalla Pubblica Amministrazione per ragioni di età: ed inoltre proprio questa categoria di lavoratori vedrà dilazionarsi fino a 3 anni (ed in base all’entità complessiva della liquidazione) i tempi con cui verrà loro riconosciuto il TFR. Un sacrificio che permetterà allo Stato di ricavare risorse crescenti che nel 2017 arriveranno all’importante cifra di 905 milioni di euro: una cifra importante in un difficile momento per fare quadrare i conti nel bilancio complessivo dello Stato. Si auspica pertanto che i sacrifici fatti dai cittadini possano essere messi efficacemente a frutto attraverso una corretta e virtuosa gestione statale.