“L'elevata sopravvivenza, unita al calo della fecondità, rende l'Italia uno dei paesi più vecchi al mondo''. E’ quanto emerge dall'Annuario statistico italiano 2013 pubblicato dall'Istat, secondo cui l'indice di vecchiaia, 148,6 anziani ogni 100 giovani, colloca l'Italia al secondo posto in Europa dopo la Germania (155,8%).

La speranza di vita è di 79,4 anni per gli uomini e 84,4 anni per le donne. Oltre che un paese di vecchi, l’Italia è anche un paese di disoccupati, che nel 2012 hanno raggiunto quota 2,744 milioni, il livello più elevato dal 1977: , Secondo l’Istat, aumenta in misura sostenuta il numero di persone in cerca di occupazione (+30,2%, 636 mila persone in più). Il tasso di disoccupazione è al 10,7% e quello di inattività al 36,3%.

Lo scorso anno sono 22,899 milioni gli occupati, 69 mila in meno su base annua. La quota di lavoratori stranieri sul totale degli occupati raggiunge il 10,2% (9,8% nel 2011). Intanto cresce la spesa pubblica per la protezione sociale, che ammonta a circa 475 miliardi di euro, pari al 30,3% del pil. Di questi, oltre 442 miliardi (93,1% della spesa totale) sono stati spesi dalle amministrazioni pubbliche, destinati per circa 422 miliardi alle prestazioni per i cittadini (l'1,3% in più dell'anno precedente), con un'incidenza del 27% sul Pil e del 56% sulla spesa pubblica corrente.

Più di due terzi della spesa per prestazioni delle amministrazioni pubbliche si concentra nella previdenza (68%), alla sanità è destinato il 24,4% e all'assistenza il restante 7,6%. L'incidenza sul prodotto interno lordo è pari al 18,4% per la previdenza, al 6,6% per la sanità, al 2% per l'assistenza.