19/11/2013 | CGIL_CISL_UIL.

Comunicato stampa unitario Cgil, Cisl, Uil

Presidio al Ministero dell'Economia e delle Finanze su ammortizzatori in deroga

Roma, 19 novembre 2013 -  Alcune centinaia di  lavoratori di Cgil, Cisl e Uil hanno presidiato questa mattina a Roma la sede del Ministero dell’Economia e Finanze, dando piena visibilità  alla questione del rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga.

L’esito è stato solo parzialmente risolutivo. Il Sottosegretario Pierpaolo Baretta ha ricevuto una delegazione con la quale ha preso l’impegno, a nome del Governo, allo stanziamento immediato dei 330 milioni, già annunciati da settimane ma per i quali finora non era stata individuata una copertura.

Lo stanziamento sarà effettuato in legge di stabilità o in un provvedimento collegato. Si tratta, in ogni caso, di una cifra insufficiente a coprire le mensilità mancanti per il 2013, che vanno da 4  a 5 nelle diverse Regioni, ammontando la cifra necessaria ad almeno il doppio.

Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno ottenuto l’impegno ad un tavolo di coordinamento tra Ministero dell’Economia, Ministero del lavoro e sindacati, per monitorare l’effettivo fabbisogno.

Il Sottosegretario si è inoltre impegnato a trovare coperture finanziarie per aumentare la cifra già stanziata in legge di stabilità per il 2014, giudicata anch’essa largamente insufficiente da Cgil, Cisl e Uil, per non doversi trovare l’anno prossimo nelle stessa gravissima emergenza che ha caratterizzato il 2013, con centinaia di lavoratori in attesa per mesi del sussidio.

Il sindacato ha proposto che una parte della cifra necessaria sia ricavata dalla riprogrammazione del fondo sviluppo e coesione.  Vi è anche un impegno ad un maggiore stanziamento per finanziare i contratti di solidarietà, strumento fondamentale per evitare i licenziamenti.

Cgil, Cisl e Uil hanno infine espresso forti preoccupazioni per i nuovi criteri in via di emanazione per la concessione degli ammortizzatori in deroga, al fine di  allentare la pressione sui finanziamenti.

La legge 85 prevede un ampio ventaglio di ipotesi per definire  criteri che vadano a colpire eventuali abusi, e su questo il sindacato è interessato ad offrire collaborazione, se necessario, ma si oppone decisamente a  meri tagli lineari volti solo ad abbreviare le durate dei sussidi, colpendo lavoratori e famiglie e scoraggiando le imprese che potrebbero essere tentate di passare direttamente ai licenziamenti.