Marco Rogari 19 novembre 2013
Taglio alla spesa da 32 miliardi tra il 2014 e il 2016: è l'obiettivo massimo fissato dal Comitato interministeriale sulla spending review, presieduto dal premier Enrico Letta, che ha esaminato il programma del commissario straordinario Carlo Cottarelli. Prima tappa un blocco di interventi nella primavera 2014, ma è già allo studio un intervento in tempi rapidi da 1,5 miliardi. Tra i fronti individuati spiccano mobilità nel pubblico impiego, costi standard per tutti, revisione dell'assistenza sanitaria. Sulle dismissioni, in prima fila Sace e Stm. E Letta stringe i tempi sulle privatizzazioni: il piano entro questa settimana.
ROMA
Due punti di Pil in tre anni. In "soldoni" 32 miliardi tra il 2014 e il 2016, circa il triplo di quanto fin qui indicato dalla legge di stabilità all'esame del Senato. È l'obiettivo massimo di riduzione di spesa fissato dal Comitato interministeriale sulla spending review, presieduto dal premier Enrico Letta, che, alla presenza tra gli altri del ministro Fabrizio Saccomanni, ha esaminato il programma messo a punto dal commissario straordinario Carlo Cottarelli per poi inviarlo in Parlamento. Un dossier che punta a rendere permanente la revisione della spesa su tutta la pubblica amministrazione.
Con interventi a vasto raggio: dal personale pubblico affrontando i nodi della mobilità e del turn over, agli acquisti di beni e servizi e ai costi standard, fino alla dimensione delle scuole, alla sanità e alle società partecipate incluso la Rai, Invitalia e il Poligrafico dello Stato. E facendo leva anche su un sistema incentivi finanziari per gli enti e le strutture più collaborative nell'individuare i tagli selettivi.
La prima tappa di questo programma è il varo di un blocco di interventi all'inizio della primavera 2014. Che potrebbe però essere anticipato – come si afferma nello stesso dossier Cottarelli – da alcune misure, anche prima della fine dell'anno. Non a caso si starebbe valutando un intervento da circa 1,5 miliardi da varare in tempi rapidi, magari nell'ambito della legge di stabilità.
A confermare obiettivi triennali di risparmio e la road map per la revisione della spesa è lo stesso ministro Saccomanni: «Il Comitato interministeriale condivide l'idea che questo processo debba avere un obiettivo ambizioso, circa due punti di Pil nell'arco del triennio». Le risorse recuperate dovrebbero andare in prima battuta alla riduzione delle pressione fiscale e poi agli investimenti e all'abbattimento del debutto.
Cottarelli assicura che la prima tranche del piano operativo con le misure da proporre al governo sarà pronto tra la fine di dicembre 2013 e febbraio 2014, quando sarà completata la fase di ricognizione tecnica. E aggiunge che, al netto dei possibili anticipi di quale intervento, le misure legislative potranno essere definite nella prossima primavera con conseguente quantificazione dei risparmi di spesa per il 2014.
Il dossier Cottarelli per il momento parte dagli obiettivi "minimi" di risparmio fissati dalla "stabilità": 3,6 miliardi nel 2015, 8,3 miliardi nel 2016 e 11,3 miliardi dal 2017. Ma nel documento si afferma anche che «in sede politica dovrà essere valutata l'opportunità di andare oltre questi obiettivi minimi, individuando risparmi addizionali già nel 2014 e con più apprezzabili risparmi complessivi per il periodo 2014-16 rispetto al quadro a politiche invariate della Legge di Stabilità».