di Francesco Cerisano
Pubblico ubblico impiego e pensioni al centro della spending review. Il gruppo di lavoro coordinato dal supercommissario Carlo Cottarelli dovrà studiare forme di incentivi alla mobilità tra amministrazioni e al passaggio di funzioni da un ente all’altro, puntando ad armonizzare stipendi e contratti degli statali.
Nel mirino anche le pensioni d’oro e quelle di reversibilità (in relazione al passaggio al metodo contributivo), gli incentivi alle imprese e i contributi all’editoria, la protezione civile e l’acquisto di beni e servizi, la spesa per locazioni e quella per forniture e manutenzioni, le società partecipate e gli enti locali (che dovranno applicare fabbisogni e costi standard per risparmiare). Il tutto con un metodo nuovo e obiettivi di riduzione della spesa molto ambiziosi.
Va in soffitta la ricetta di Mario Monti, fatta di tagli imposti dall’alto, e debutta la concertazione che vedrà i tagliatori di spesa e i rappresentanti degli enti «attenzionati» sedere allo stesso tavolo. Il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni punta a risparmiare 32 miliardi di euro, pari a 2 punti di Pil nell’arco del triennio 2014-2016. Un obiettivo molto ottimistico, soprattutto perché il punto di partenza per il momento è zero.