Mercoledì 13 Novembre 2013 - 13:31
Pagliaro ribatte a Bernava dopo la spaccatura: “Penso che la Cisl dovrebbe mettersi d’accordo con se stessa”
PALERMO - “L’atteggiamento della Cisl in Sicilia è incomprensibile. Si rende protagonista di una rottura del fronte sindacale al livello regionale sottraendosi agli impegni presi in ambito nazionale. E questo per una presunta divergenza di opinioni sul governo regionale, in un momento in cui il tema non è questo ma una Legge di stabilità inadeguata che farà ancor di più affondare a Sicilia e i siciliani”. Lo dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, a proposito del fronte polemico aperto dalla Cisl regionale con la decisione di non partecipare alle manifestazioni di venerdì, pur aderendo allo sciopero proclamato dai sindacati confederali. “Penso che la Cisl dovrebbe mettersi d’accordo con sé stessa”, dice Pagliaro aggiungendo: “Il rammarico è piuttosto nostro. La legge di stabilità non è un film che si può decidere di vedere o meno - sottolinea - ma piuttosto uno scippo ai danni dei lavoratori e dei pensionati a cui cercare rimedio. Ci stupisce che la Cisl Sicilia rinunci a dare visibilità alla protesta, come se la critica al governo nazionale non sia affar suo”. Per quanto riguarda il governo Crocetta, Pagliaro sottolinea che “la Cgil ha certo tanto da ridire, lo ha dimostrato e continuerà a farlo, non c’è alcuna ‘tiepidezza’ come qualche testata giornalistica insinua. Voglio ricordare - puntualizza- che siamo stati i primi, 3 anni e mezzo fa, e in solitudine a denunciare le storture del sistema di formazione professionale che stanno ora venendo alla luce in modo deflagrante che certamente non l'unico problema della Sicilia e dei siciliani. Non abbiamo piuttosto ritenuto opportuno – spiega Pagliaro - depotenziare la protesta contro la Legge di stabilità, abbiamo solo mantenuto i temi della salute e della sicurezza nel cartello delle rivendicazioni a Siracusa, che aveva già deciso di manifestare per quella giornata su argomenti che non sono evidentemente rinviabili”. La vertenza Regione, per Pagliaro “non si affronta del resto in maniera estemporanea, ma secondo piattaforme rivendicative e costruendo un quadro di alleanze a loro sostegno. I temi sul tappeto infatti sono tanti - dice Pagliaro -: le questioni dell’apparato produttivo, dell’energia, dei rifiuti, dell’efficienza amministrativa, delle tutele sociali, del precariato nella pubblica amministrazione, che il governo nazionale e il ministro D’Alia hanno chiaramente detto essere un problema che non può essere risolto. In quest’ottica - conclude Pagliaro - l’atteggiamento della Cisl Sicilia appare ancora più incomprensibile”.
Anche la Uil definisce "incomprensibile" la scelta della Cisl. “Lo sciopero nazionale di venerdì è necessario per cambiare una Legge di Stabilità assolutamente pessima. Restano, infatti, troppe le tasse per le famiglie e le aziende continuano a chiudere e licenziare. La recessione non si è arrestata e il Paese è sempre più povero. Serve, quindi, un segnale di forte cambiamento per rimettere in moto la nostra economia”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Il blocco del rinnovo dei contratti e del turn over della Pubblica Amministrazione è una misura ingiusta e grave, assunta perché non si vogliono eliminare - così come chiede da tempo questo sindacato - sprechi, inefficienza e corruzione. E chiediamo, ancora una volta, al ministro siciliano D’Alia di uscire dall’ignavia e di dare risposte concrete agli oltre ventimila precari degli Enti locali che a Dicembre saranno licenziati. Proprio a loro chiediamo di mobilitarsi per dare un segnale forte al Governo nazionale. Rimane incomprensibile la posizione della Cisl Sicilia - conclude il leader della Uil -, che pur aderendo alla sciopero nazionale non partecipa alle manifestazioni nell’Isola creando solo confusione”.