L'indicatore dei Consumi Confcommercio ha registrato, a settembre, una diminuzione dell'1,3% in termini tendenziali e una flessione dello 0,5% rispetto ad agosto. In termini di media mobile a tre mesi l'indicatore, corretto dai fattori stagionali, mostra, nonostante il peggioramento dell'ultimo mese, il permanere di una fase di stabilizzazione. Secondo l’associazione, i dati di settembre «indicano, nel loro insieme, le difficoltà della domanda per consumi di invertire la tendenza negativa in atto dalla fine del 2011 e ritornare su quel sentiero di sviluppo necessario a sostenere il miglioramento dell'economia.
La debolezza della domanda delle famiglie si inserisce in un contesto in cui, pur in presenza di elementi che inducono a ritenere possibile la fine della recessione nel quarto trimestre, sono molti gli elementi di incertezza sull'evoluzione dell'occupazione e del reddito disponibile». L'incertezza sulle possibilità di ripresa della domanda per consumi si riflette anche sul sentiment delle imprese, «caratterizzato dal dualismo tra le aziende che operano sul mercato estero e interno.
Le prime intravedono possibilità di recupero dell'export in conseguenza del modesto miglioramento del quadro economico europeo, mentre le seconde, in presenza di una domanda per consumi che rimane ai minimi, guardano con preoccupazione al futuro». Confcommercio ha stimato anche una variazione congiunturale dell'indice dei prezzi al consumo, a novembre, dello 0,1%, con un tasso di crescita tendenziale pari allo 0,9%, in aumento rispetto allo 0,7% di ottobre.