Carissime/i,
inoltro la nota del Direttore Regionale della Calabria che riscontra la nostra “Lettera Aperta” relativa a: “Riflessione sui carichi di lavoro”.
Evidenzio l’intento di affrontare una tematica di particolare importanza per l’Agenzia e per i lavoratori del fisco con vicendevole spirito costruttivo sebbene nel rispetto dei reciproci ruoli e, in parte, nelladiversità di valutazione di alcune problematiche.
La tematica, senz'altro, potrà essere oggetto di ulteriori approfondimenti ai vari livelli di relazioni sindacali.
Unitamente all’ultima nota del direttore, per completezza, invio nuovamente il primo documento del Direttore indirizzato ai colleghi della Calabria e la nostra “Lettera aperta”.
Un caro saluto.
Renato Cavallaro
Risposta del Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate della Calabria
Gentile Dott. Cavallaro,
intanto voglio ringraziarla dell’attenzione che ha voluto riservare alla mia nota, indirizzata a tutto il personale dell’Agenzia delle Entrate della Calabria, del 17 ottobre scorso. L’attenzione e lo stimolo delle organizzazioni sindacali - nell’ovvio rispetto di ruoli e responsabilità distinte – costituiscono per me, come per tutta la dirigenza dell’Agenzia, motivo di riflessione e di approfondimento di tematiche che riguardano la nostra Comunità lavorativa, con l’obiettivo di ottenere miglioramenti sia per quanto riguarda la condizione dei lavoratori che del pieno raggiungimento della mission istituzionale dell’Amministrazione.
Quanto alle osservazioni critiche da Lei formulate, ne prendo atto, non senza ribadire, però alcuni punti:
a. Il ragionare sulle attività di accertamento, svincolandole dalla desueta logica dei TUM, è l’esatto contrario dell’autoreferenzialità da Lei lamentata. Anzi significa responsabilizzare e far agire consapevolmente i dirigenti ed i funzionari in relazione al raggiungimento di obiettivi sempre più improntati alla qualità e non solo alla quantità della produzione; quantità – sia detto per inciso – che deve essere comunque assicurata in maniera congrua, in modo da mantenere adeguati livelli di presidio dell’azione di contrasto all’evasione, rispetto a fasce differenziate di contribuenti
b. L’Agenzia delle Entrate, negli ultimi anni – e ciò è stato pubblicamente affermato, documentato e illustrato anche alle OOSS – si sta dunque orientando ad affiancare la mera logica dell’output (quantità di atti impositivi emanati) quella dell’outcome (qualità degli stessi, ovviamente in termini di riscossione effettiva ed induzione virtuosa all’adempimento spontaneo delle obbligazioni tributarie);
c. Nel fare ciò (o almeno tentare di farlo) si tiene sempre conto delle effettive risorse a disposizione, tant’è che la proposta di budget annuale viene sistematicamente elaborata tenendo conto di tale elemento e secondo una logica c.d. bottom up, con il pieno coinvolgimento delle strutture operative a livello provinciale, su su fino al livello centrale (e quindi nel pieno rispetto della norma da Lei stesso citata, di cui al D. lgs n. 150/2009);
d. Nel tempo, quindi – e questi sono dati facilmente controllabili – i volumi di produzione dell’attività impositiva si stanno mantenendo sostanzialmente stabili (anzi in alcuni comparti hanno fatto registrare lievi contrazioni), con l’obiettivo di ottenere il miglioramento sopra citato (più riscossione, più tax compliance). In questo senso l’Agenzia delle Entrate è una “casa di vetro” e risponde in ogni sede del suo operato, prima fra tutte quella parlamentare;
e. Quanto ai vincoli esterni all’Agenzia (indirizzi vincolanti dell’Autorità politica, del Parlamento, normativi, di finanza pubblica, etc.), la dirigenza dell’Agenzia medesima, ad ogni livello, non può che prenderne atto, cercando di far funzionare l’Amministrazione, nelle condizioni date, nel miglior modo possibile, nell’interesse del Paese, dei cittadini e dei propri dipendenti.
Con i migliori saluti.
IL DIRETTORE REGIONALE
Antonino Di Geronimo
Lettera di Giuseppe Cucinella componente della Segreteria Provinciale UIL-PA Agenzia delle Entratedi di Palermo
Caro Renato,
con vivo interesse ho letto le riflessioni, a voce alta, sia del D.R. Calabria che la Tua. La mia prima riflessione, a caldo, è stata quella di un famoso detto Siciliano che recita " mentre il medico studia il malato se ne va....." dove il medico studia l' output e l'outcome e il dipendente-malato lavora a % su vari prodotti che vengono imposti non più con l'orientamento " obsoleto "del TUM ma con un rapporto simile allo stesso ( numero di pezzi ). Le alte riflessioni politiche-sociali-autoritarie mi fanno riflettere sulla manifestazione di volontà dell' indirizzo politico-governativo che i vari legislatori inviano all'interpretazione dei singoli dicasteri. Interpretazioni questi difficilmente contrastabili in termini di normativa, articolati e commi.(vedi nota di risposta).
Preliminarmente bisogna chiarire bene quando si parla di " Agenzia delle Entrate" Ente Pubblico non Economico bisognevole di una convenzione Agenzia/MEF per stabilire i risultati e obbiettivi da raggiungere nel corso dell'anno. L'A.d.E. strutturata in forma verticistica dove la D.R.E. rappresenta, nella sede operante, il massimo livello di adempimento degliobblighi fiscali nei confronti di contribuenti e attività produttive. Mi sarei aspettato che si parlasse di " carichi funzionali di lavoro " in rapporto alle previsioni contrattuali individualidi lavoro stabiliti in 36 ore settimanali. La normativa fiscale, a mio modesto parere, è scienza studio interpretazione autentica in rapporto alla nota di accompagnamento che il legislatore indica nell'azione di contrasto all'evasione ed elusione. E per ultimo, lasciamelo dire, più che riflessione trattasi di un richiamo molto politico a qualsiasi livello affinchè si raggiungono gli obbiettivi. Nel scusarmi della massima sintesi l'occcasione mi è graditaper farTi pervenire i più cordiali saluti unitamente ad un buon lavoro.
Giuseppe Cucinella