Non solo blocco degli scatti stipendiali, nel decreto D'Alia ci sono anche altri provvedimenti che incidono sulla vita dei dipendenti pubblici. Vediamo due novità che riguardano le pensioni

La prima riguarda una "interpretazione autentica" della riforma Fornero.

Il Decreto D'Alia precisa come al compimento del 65esimo anno di età l’amministrazione pubblica sia tenuta a far cessare il rapporto di lavoro se il dipendente ha comunque maturato i requisiti per la pensione.

La seconda riguarda i permessi per le donazioni di sangue e i congedi parentali

Viene ripristinata una stortura della riforma Fornero, infatti sono stati inclusi i giorni di assenza per le donazioni di sangue e i congedi parentali per maternità e paternità tra i periodi utili a pensione, senza le penalizzazioni previste in caso di cessazione dal servizio prima del compimento del 62esimo anno di età.

Ricordiamo che, invece, la penalizzazione resta in vigore per i permessi 104, una vera ingiustizia riconosciuta dallo stesso Governo, ma il cui riparo viene osteggiato dalla solita ricerca della copertura finanziaria.

La donazione di sangue corrisponde ad una effettiva giornata lavorativa

 

 

 

Nella seduta del 29 ottobre il Senato ha approvato definitivamente l'emendamento che estende la definizione di “prestazione effettiva di lavoro” anche alle giornate dedicate alla donazione di sangue ed emocomponenti. La votazione complessiva sul DDL recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni (ddl n. 1015-B).ha avuto 174 voti favorevoli, 53 contrari e un astenuto.

 

"Comunichiamo con viva soddisfazione - ha dichiarato il presidente di AVIS NAZIONALE, Vincenzo Saturni - che grazie all'impegno delle associazioni di donatori è stato ripristinato in via definitiva al Senato il riconoscimento a fini pensionistici della giornate di donazione di sangue ed emocomponenti, come previsto dalla legge 219/05. Per il raggiungimento di questo non semplice traguardo è doveroso ringraziare tutti coloro -volontari delle nostre sedi, esponenti della società civile e del terzo settore, parlamentari e membri del governo- che a vario titolo ci hanno sostenuto. Con soddisfazione di tutti siamo arrivati in tempi brevi ad una risoluzione definitiva del problema, che ha sanato un'ingiustizia e ha ribadito il valore etico e sociale della donazione, un gesto semplice e generoso che i nostri donatori mettono in atto ogni giorno”.