31/10/2013
Nella mattinata odierna ho risposto ad una convocazione della Sezione della Polizia Postale di una cittadina del Centro-Sud in relazione ad alcuni commenti postati su questo blog che un Direttore in gonnella (dalla salute piuttosto cagionevole in queste settimane ) ha ritenuto essere gravemente diffamanti per la sua onorabilità. Come sempre aspettiamo che la Giustizia faccia il suo corso. A 360° gradi..... Certamente anche questo ultimo episodio è una parte del prezzo che la UILPA Penitenziari paga alla propria opera di informazione e trasparenza.
Eh sì ..... perché informare e consentire a tutti di sapere le verità taciute (e quindi consentire di commentarle) comporta un prezzo in termini disciplinari e giudiziari. Basti ricordare che un nostro Segretario Regionale è stato perseguito disciplinarmente perché ritenuto responsabile di aver rilasciato dichiarazioni non autorizzate in servizio ( ma non si perseguono iVice Comandanti -sostituti del Commissario che in divisa rilasciano interviste TV senza uno straccio di autorizzazione); si persegue disciplinarmente un nostro Segretario Provinciale per il solo torto di aver accompagnato lo scrivente in una visita ( autorizzata anche a scattare foto); personalmente ho già subito un processo perché il Comandante-eroe di Lanciano ritenne avessi pubblicato notizie riservate. Processo, è bene ricordarlo, conclusosi con l'assoluzione. Ora aspettiamo, serenamente, le determinazioni dell'A.G. in relazione al procedimento di cui ho fatto cenno.
In ogni caso, però, nessuno potrà mai tapparci la bocca. Pertanto continueremo a denunciare i pesci pilota e le faraone - galline dalle uova d'oro al soldo dei mercanti. Continueremo a segnalare gli sprechi e gli abusi ( deriva nepotistica compresa). Ma, soprattutto, continueremo nella nostra opera di informazione perché la cosiddetta società civile, la stampa e la stessa classe politica abbiano conto,senza alibi, di quali siano le reali condizioni in cui lavoriamo. In questo contesto, e con questi obiettivi, è nata la nostra iniziativa che abbiamo denominato " Lo scatto dentro, perché la verità venga fuori". Anche grazie alla sensibilità dei vertici del DAP, ma soprattutto grazie ad un pronunciamento del Garante della Privacy, da qualche mese le delegazioni sindacali in visita ai luoghi di lavoro possono documentare la realtà attraverso riprese video-fotografiche. Un obiettivo che la UILPA Penitenziari ha fortemente perseguito, ritenendo francamente incomprensibile perché ciò che si autorizzava a troupes televisive o a giornalisti vari venisse negato a rappresentanti del Corpo.
Eravamo ben consapevoli della svolta che ciò avrebbe determinato rispetto ad una filosofia oscurantista che ha caratterizzato le gestioni del DAP per almeno trent'anni. Ed eravamo, e siamo, ancora più consapevoli dei rischi che ciò avrebbe comportato per i nostri quadri sindacali esposti alle ritorsioni di dirigenti padri padroni (o di mamme direttori) e di Comandanti poco illuminati.... In verità quello che non ci saremmo aspettati era l'ostracismo di altre organizzazioni sindacali (a prescindere dal loro peso specifico). Abbiamo letto , e continuiamo a leggere, su siti di altre OO.SS. (big e slim) riferimenti sarcastici, ironici e, a volte, ingiuriosi alla nostra attività di documentazione fotografica. Ovviamente non ce ne curiamo. Il motivo è semplice : Come già in passato quel qualcuno che prima ci definì " i contabili degli eventi critici" (ma poi ha preso l'abitudine di snocciolare quotidianamente comunicati stampa con i numeri degli eventi critici) ora si diletta a sminuire la nostra attività documentale, salvo emularci (malamente) con pseudo servizi fotografici.
Almeno noi rappresentiamo la realtà a 360° ; e se documentiamo lo stato delle (e lo facciamo) è perché esse sono luoghi di lavoro della polizia penitenziaria. Ma questo, ovviamente, lo sa chi in carcere ci lavora ...... Noi siamo convinti che fotografare le celle, le postazioni (???) , gli ambienti detentivi aiuti a certificare l'infamante situazione dei nostri luoghi di lavoro e contribuisca ad esaltare ancor più il sacrificio, le dedizione e la professionalità della polizia penitenziaria. Per questo passeremo oltre e non ci cureremo di loro .... Nella speranza che prima o poi imparino a fare le cose senza dover criticare per poi emulare ..... A nostro conto possiamo rivendicare di aver documentato situazioni pessime ( es. Bolzano, Firenze, Palermo, Monza, Bologna, Potenza, Milano, Avellino, Venezia) e situazioni eccellenti ( es. Trento e Sant'Angelo dei Lombardi), nel mezzo situazioni tollerabili (es. Lecce, Ascoli, Vigevano) , avendo, sempre e in ogni caso, grande attenzione da parte della stampa. E i nostri detrattori ? ... nulla. Che continuino, quindi, a prenderci in giro.... Sul punto mi sovviene un vechhio detto popolare in uso dalle mie parti che rende bene il concetto : La gallina fa l'uovo e al gallo brucia il culo !!!!
Una parola intendo spenderla anche in relazione alla discussione in atto su un possibile varo di un provvedimento di amnistia ed indulto. Soprassiedo alle ragioni giuridiche e sociali che pur potrebbero motivare una posizione di condivisione. Mi limito, prosaicamente, ad invitare i nostri colleghi (quelli che lavorano nelle frontiere penitenziarie) ad immaginare cosa possa essere una sezione con la metà dei detenuti. Quale impatto potrebbe avere uno sfollamento delle celle sul lavoro delle matricole, dei colloqui, delle traduzioni e così via. Invito a pensare cosa potrebbe rappresentare in termini di eventi critici il ristabilimento di condizioni detentive dignitose. Insomma (per una volta) invito a vedere l'utilità di ritorno di una possibile amnistia (posto e ribadito che certi temi spettano al potere legislativo) . Ecco perchè (ma non solo) noi sosteniamo il varo di quei provvedimenti.
Di contro potremmo aspettare che costruiscano nuove carceri (come pure sostiene qualcuno) se non fosse che ci vuole qualche decennio per edificare un istituto. Nel frattempo i detenuti aumenterebbero e i poliziotti penitenziari diminuirebbero .... E non si dica che si possono assumere nuove unità. Facile . Troppo facile, se fosse vero e possibile. La realtà, purtroppo, è ben diversa, come si può leggere dalle bozze della Legge di Stabilità. Legge verso cui le Confederazioni (CGIL-CISL-UIL) hanno proclamato lo sciopero generale .... Le Confederazioni ..... non i sindacati autonomi della polizia penitenziaria !!!!