“Governi di destra, di sinistra, tecnici, di larghe intese (e corte vedute), tutti caratterizzati da un unico comune denominatore in materia di politica economica: tagliare sul sicuro e lasciare indenni i poteri forti, le corporazioni, i santuari del potere finanziario”. Il Segretario Generale della Uil Pa, Benedetto Attili lancia accuse durissime all’indirizzo della classe politica e del ddl stabilità messo a punto dal governo. Nel testo, a suo dire, manca “anche nei titoli, qualsiasi riferimento alla lotta all’evasione ed alla corruzione, di qualsiasi accenno alla lotta agli sprechi nella pubblica amministrazione, qualsiasi allusione al sistema degli appalti per lavori e forniture che notoriamente è fonte ed alimentazione di fenomeni corruttivi e di infiltrazioni criminali”.
Insomma Letta e i suoi sostenitori propongono le solite ricette, ossia “tagli alle retribuzioni del personale pubblico, blocchi contrattuali, sospensione per altri tre anni del turn-over, blocchi degli straordinari, riduzioni dei fondi integrativi, delle indennità del personale all’estero e così via, perpetuando una linea di politica economica devastante per tre milioni e mezzo di lavoratori e rispettive famiglie e per l’efficienza e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni”.
Sennonché, “andando a spulciare nei meandri del Ddl di stabilità troviamo, solo per fare qualche esempio, sotto la voce “risorse per lo sviluppo e finanziamento di esigenze indifferibili”, ingenti finanziamenti (7 miliardi!) per il programma di ammodernamento della marina militare. Per comprendere la cifra di cui si sta discutendo, i 7 miliardi sono esattamente quelli che servirebbero per rinnovare il Ccnl triennale di tre milioni e mezzo di lavoratori pubblici”.
“Ora – spiega Attili – nessuno discute del sicuro impatto che questo sforzo potrà avere sull’industria del settore cantieristico, ma siamo veramente convinti che non si sarebbe raggiunto un risultato più efficace per innescare la ripresa economica andando ad iniettare 7 miliardi di liquidità nel mercato interno, attraverso il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici? Rinnovo che comporterebbe anche la soluzione di problemi di ordine sociale che si stanno chiaramente delineando a seguito dei continui ed incessanti tagli alla P.A. ed a chi ci lavora”.
Perché il Governo nicchia? Secondo il segretario “serve Coraggio. Coraggio che sicuramente non occorre per continuare a servire i cosiddetti poteri forti spacciando scelte di lobby per decisioni nell’interesse della collettività”. “In questa situazione – conclude – le quattro ore di sciopero annunciate da Ccil, Cisl e Uil per il mese di novembre rappresentano un doveroso primo passo, per nulla affrettato, cui dovranno seguire ulteriori, più incisive azioni al fine di ottenere quei cambiamenti necessari per affrontare in modo serio e coerente i problemi del paese”.