Come da nostre precedenti comunicazioni, i lavoratori sono a conoscenza che il giorno 14 c.m.,alle ore 16,30, il Presidente e il Direttore Generale dell’INAIL hanno incontrato, le Federazioni sul tema delle relazioni sindacali in INAIL dopo l’ultima negativa esperienza che si è consumata sul tavolo di confronto (sia tecnico che politico) avuta sul Modello Organizzativo.

Il giudizio, di forte delusione, sintetizza i contenuti di un confronto “difficile” in quanto, a fronte delle nostre argomentazioni tese a ripristinare le storiche e riconosciute precedenti corrette relazioni sindacali, i Vertici dell’Istituto hanno assunto un atteggiamento di non disponibilità.

A nulla è valso lo sforzo delle OO.SS. teso ad affermare che il Sindacato Confederale è fortemente interessato a che le Pubbliche Amministrazioni, attraverso processi organizzativi “virtuosi”, si mettano in condizione di dare risposte, non solo ai lavoratori che operano nel pubblico, ma soprattutto ai cittadini (con particolare attenzione, per quanto ci riguarda, ai lavoratori infortunati) che hanno il diritto di vedersi fornire prestazioni pubbliche di qualità nonostante i vincoli restrittivi di norme non sempre giuste e selettive.

Vi risparmiamo, in questa sede, il dettaglio su alcuni non simpatici “scambi di idee” avute inmerito agli argomenti di seguito riportati:

- mancati incontri, nonostante richieste formali e informali, sulla politica dell’informatica in INAIL rispetto al recente ingresso, presso la DCSIT, di una decina di “esperti” sui quali sarebbe stata corretta un’adeguata informativa per conoscere quali sono i loro compiti e soprattutto quanto costano alla collettività;

- mancata informativa per quanto riguarda la “politica” sanitaria dell’Istituto sia sul territorio nazionale che sul trasferimento del centro protesi di Roma;

- quella incapacità a fornire risposte e, quindi, trovare soluzioni normative praticabili, finalizzate all’abbassamento dei tassi sui mutui ipotecari per i dipendenti dell’INAIL, nonostante leproposte avanzate;

Quando le nostre Federazioni, hanno affrontato l’argomento relativo al Modello Organizzativo, hanno lanciato verso l’Amministrazione un esplicito messaggio di aperta disponibilità al confronto, nel rispetto delle prerogative e del ruolo che compete alle rappresentanze dei lavoratori, con l’intento di proporre correttivi e integrazioni al Modello, in vista di una sua ottimale realizzazione per meglio adempiere alle “nuove” sfide che attendono l’Istituto.

Noi, è stato affermato nel corso dell’incontro, abbiamo sempre ritenuto e riteniamo che fosse possibile, trasformare un momento di difficoltà in una grande  opportunità per il rilancio dell’Ente, l’incorporazione di Ispesl e Ipsema, l’adozione del nuovo Modello Sanitario, rappresentano opportunità concrete per procedere speditamente verso la realizzazione del Polo Salute e Sicurezza e, in questo quadro, fare dell’INAIL un soggetto capace di attivare anche una politica in controtendenza, sul versante della prevenzione e sanitario, in particolare sulla riabilitazione motoria dove l’intervento pubblico è, di fatto, inesistente.

Immaginavamo, insomma, di poter ragionare su un modello innovativo che superasse l’attuale impalcatura legata a uno schema datato (vecchio di circa 20 anni) e non più rispondente alle esigenze di un Inail che deve volgere lo sguardo al futuro.

D’altro canto le coordinate erano ben delineate: prossimità all’utenza e riqualificazione professionale del personale per effetto dei processi di integrazione.

A nostro avviso si doveva muovere da tali premesse per sviluppare un dialogo costruttivo che mirasse al contenimento dei costi evitando un arretramento della presenza dell’Istituto sul territorio e per scongiurare in tutti i modi la chiusura di strutture territoriali magari attraverso convenzione con Inps e/o enti territoriali.

Come è evidente gli stimoli forniti al confronto erano di alto livello.

Ed è in tale ambito che le nostre Federazioni hanno ribadito al Presidente e al Direttore Generale, la necessità che si apra una rinnovata stagione di dialogo con l’Amministrazione per evitare il ripetersi di spiacevoli situazioni e imbarazzanti momenti di incomunicabilità, il cui prezzo rischia di ricadere sul personale dell’Ente e sulle prestazioni rese.

Dopo tutto quanto sopra, invece, abbiamo dovuto registrare, nostro malgrado, la volontà di non comprendere il senso del nostro ragionamento, al punto che la l’Amministrazione è arrivata ad affermare che il Modello Organizzativo “deliberato” è già frutto di una mediazione interna in quanto è stato, a suo tempo, coinvolto il CIV all’interno del quale sono presenti anche le OO.SS., affermazione questa che dimostra una palese difficoltà a distinguere la differenza che intercorre tra le prerogative di un Organo Collegiale e quelle Sindacali (!).

In conclusione, a nostro avviso, auspicando la ripresa di corrette relazioni sindacali, non ci sono, al momento, le condizioni per impegnarci nelle riunioni tecniche , oltre il dovere di ascolto, sulle conseguenze di un Modello Organizzativo.

Per noi l’inversione di tendenza potrebbe essere rappresentata anche dalla sottoscrizione di un protocollo che impegni l’Amministrazione a una serie di incontri “politici” con l’obiettivo dichiarato di:

- rivedere il Modello Organizzativo nell’ottica di una riduzione delle posizioni dirigenziali (di primo e secondo livello) centrali a vantaggio del territorio;

- semplificare e rivisitare le articolazioni Regionali e Territoriali;

- ricollocare, secondo le previsioni contrattuali, la Consulenza per l’innovazione Tecnologica e la CTE;

- riqualificare la struttura interna deputata alla formazione;

- valorizzare le esperienze professionali, maturate e maturande, del Personale delle Aree facendole evolvere sempre più verso il concetto di “professionista” della Pubblica Amministrazione.

Al fine di evitare rischi di strumentalizzazioni e/o personalizzazioni ci preme sottolineare che la nostra posizione è finalizzata solo ed esclusivamente a portare il nostro contributo, frutto di tanti input provenienti dai nostri quadri sindacali territoriali, per la realizzazione, dal nostro punto di vista, delle migliori condizioni organizzative per l’INAIL.

FP CGIL    CISL FP    UIL PA

Roberto Morelli     Paolo Pedemonti    Augusto Delle Monache