Le federazioni di categoria di Cgil Cisl Uil e Cisal scendono in piazza per chiedere garanzie a tutela dei 4.000 lavoratori della Croce Rossa Italiana. E preparano una mobilitazione che il 17 ottobre prossimo si concretizzerà in una manifestazione nazionale a Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati, e assemblee in tutti i posti di lavoro.
Al centro della protesta, la fretta con la quale si sta procedendo al riordino della Cri, trasformata da ente pubblico in associazione di diritto privato, e le incertezze sul piano della tenuta occupazionale e retributiva. Vale a dire il rischio di un netto ridimensionamento dell’ente e di una grave emorragia di posti di lavoro. Rischio che danneggerebbe non solo gli operatori della Croce rossa, ma anche i cittadini che dalla Croce rossa ogni giorno ricevono assistenza e supporto.

Con la mobilitazione di giovedì prossimo, Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa e Fialp-Cisal ribadiranno con forza la richiesta di un anno di proroga all’applicazione della riforma. Il tempo necessario per una riorganizzazione seria della Cri e per la definizione condivisa di punti essenziali: livelli dei servizi, fabbisogni di personale, tutela dei lavoratori precari (quasi la metà dell’intero organico).
Ma non solo. La proroga servirebbe infatti anche per permettere al Governo di utilizzare la delega legislativa contenuta nel ddl Lorenzin presentato a luglio. E metterea punto quei correttivi alla riforma necessari per mantenere la qualità delle prestazioni all’utenza e i livelli occupazionali.

Per questo accanto al presidio e alle iniziative di protesta, Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa e Fialp-Cisal scriveranno ai presidenti dei gruppi parlamentari: affinchè tutti i soggetti interessati si facciano carico dell’impegno di raddrizzare una situazione che sta pericolosamente correndo verso il collasso.

Roma, 11 ottobre 2013

Riorganizzazione Croce Rossa Italiana

Le scriventi Federazioni Nazionali hanno più volte rappresentato come il Decreto 178/2012, relativo alla riorganizzazione della Croce Rossa Italiana, pregiudica la garanzia e la qualità del servizio pubblico in settori delicati come l’assistenza e il soccorso, determinando peraltro possibili ripercussioni sul mantenimento degli attuali livelli occupazionali e con il rischio di disperdere l’altissima professionalità acquisita negli anni in un settore così delicato per il Paese.

Dal momento che gli effetti del D.lgs. 178 si sarebbero concretizzati già dal mese di dicembre prossimo è stato chiesto un incontro al Ministro della Salute, nonché al Presidente dell’Ente, per un intervento urgente finalizzato a sospendere tali effetti, visto il DDL approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 26 luglio che delega il Governo all’adozione di un testo unico della normativa vigente sugli enti vigilati, dal Ministero della Salute sia un decreto legislativo limitatamente alle norme concernente la CRI.

Pertanto le scriventi ritengono opportuno sottoporre all’attenzione delle forze politiche presenti in Parlamento la fattibilità di adottare una modifica legislativa tesa ad ottenere la proroga di almeno un anno dei termini previsti nel Decreto 178 del 2012, al fine di poter affrontare con tempi congrui il delicato riordino della CRI, senza correre il forte rischio di minare l’efficienza di un servizio così altamente qualitativo per l’intera collettività.

Sui contenuti della nostra richiesta le scriventi Federazioni Nazionali, laddove ritenuto necessario, sono disponibili ed interessate ad un incontro di approfondimento su quanto rappresentato con la presente nota.

In attesa, si inviano distinti saluti

FP CGIL                       CISL FP                   UIL PA               CISAL FIALP