Un centinaio di lavoratori han protestato in via Cavour contro i tagli al personale e alla retribuzione previsti per il biennio 2013-2014 "a fronte di sprechi come contratti per consulenze, esternalizzazioni tecniche e incarichi dirigenziali"
Nuova protesta dei lavoratori Inps. Oggi un centinaio di dipendenti hanno organizzato un sit in davanti alla Prefettura. “Tagli al personale e alla retribuzione”, questi i motivi dell’agitazione in corso da oltre una settimana.
"I lavoratori Inps, ex Inpdap ed ex Enpals - si legge in una nota delle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Usb, Ugl e Rsu - hanno tenuto un’assemblea denunciando i continui attacchi all’Istituto ed alla retribuzione dei lavoratori. Le organizzazioni hanno simbolicamente occupato venerdì scorso i locali della Direzione Regionale chiedendo, e ottenendo, un incontro con la Direzione stessa, segnalando la drammaticità degli effetti che tale attacco riverserà sul livello dei servizi ai cittadini".
"La delegazione - continua la nota - nell’allertare la Direzione sui possibili riflessi, anche di ordine pubblico, derivanti dai tagli previsti sia sul personale che sulle buste paga, ha chiesto la condivisione delle istanze dei lavoratori per la ricerca di ogni possibile soluzione volta a superare la drammaticità denunciata. Anche qui oggi questa delegazione rinnova la richiesta a trovare soluzioni immediate. Ciò, atteso che i tagli di spesa richiamano anche alla responsabilità del Management dell’Istituto, a seguito del parere negativo della Ragioneria dello Stato sui piani di risparmio.
“Una mobilitazione lanciata – sottolineano in una nota congiunta Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa e Fialp-Cisal – per scongiurare il rischio di una riduzione del livello dei servizi che l’Inps ha sinora garantito anche grazie al finanziamento di quei “progetti speciali” che la bocciatura del Inps 2-2-3piano di riduzione della spesa varato dall’Istituto sta seriamente mettendo in discussione e per evitare l'ennesimo colpo alle buste paga”. Per Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa e Fialp-Cisal “occorre fare oggi la riorganizzazione che è mancata nel momento della creazione del cosiddetto SuperInps.
Proposte che il sindacato avanza da tempo: un piano di organizzazione, valorizzazione del personale, innovazione nelle procedure e nei servizi. Interventi indispensabili per ampliare e migliorare l'offerta di servizi ai cittadini”. “Va arrestata l'emorragia, dai tagli ai progetti speciali, che penalizzano chi è già sottoposto al blocco dei contratti, alla continua riduzione dei bilanci degli enti previdenziali, non da ultima quella di 240 milioni di euro disposta dalla legge di stabilità. Il tutto in un ente passato in un decennio da 40mila a 26mila unità. Il Governo non tratti l'Inps come un bancomat – concludono le quattro sigle sindacali – e tuteli una parte determinante del nostro welfare”.
E’ evidente che l’assenza di soluzioni ai vari livelli territoriale e nazionale, comporterà il permanere dello stato di agitazione, pregiudicando prima di tutto i servizi esterni quali presidio Inps in Prefettura, Tribunale, Commissioni invalidità civile, consulenze.
Fonte: http://www.palermotoday.it/