Il premier: «Ridurremo costo del lavoro». Ma Camusso: «Solo intenzioni, per ora pagina bianca».
Il faccia a faccia di oltre due ore tra Enrico Letta e i sindacati per affrontare il nodo della legge di stabilità ha prodotto risultati contrastanti.
Al moderato ottimismo del premier, che ha informalmente definito «positivo» il colloquio andato in scena la sera del 7 ottobre a Palazzo Chigi, hanno fatto da contraltare le stroncature di Susanna Camusso, in primis, e di Luigi Angeletti.
CAMUSSO: «NESSUNA CIFRA».Facendo riferimento alla richiesta di tagliare le tasse sul lavoro, il segretario della Cigl, subito dopo l'incontro, ha esordito in questi termini in conferenza stampa: «In assenza di cifre e di proposte concrete si tratta solo di intenzioni». «Tutto quello che abbiamo letto sui giornali non esiste», ha aggiunto Camusso, «siamo di fronte a una pagina bianca, nessuna cifra».
IN AGENDA TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA. Il premier, da parte sua, ha tentato di fornire rassicurazioni, spiegando che l'intervento sulla riduzione del costo del lavoro è destinato a essere al centro della legge di stabilità, con un mix di misure a vantaggio sia dei lavoratori che delle imprese. L'intervento, secondo quanto riferito da fonti di Palazzo Chigi, dovrebbe essere finanziato con tagli alla spesa pubblica.
Parole che non hanno affatto convinto Camusso. «L'impressione è che abbiamo perso un mese», ha sottolineato il leader Cigl, riferendosi al tempo passato dal documento di Genova e dalla richiesta di un confronto con il governo. «È stata riconfermata l'intenzione del presidente del Consiglio di dare un segno chiaro verso il lavoro, ma in assenza di cifre e di proposte concrete si tratta solo di intenzione».
«SERVE UN SEGNALE SIGNIFICATIVO». C'è la «necessità di dare un segno significativo» in termini di riduzione della pressione fiscale sul lavoro, ha insistito Camusso: «Abbiamo sollecitato che i prossimi giorni siano caratterizzati da ulteriori appuntamenti che ci permettano di valutare delle proposte».
ANGELETTI: «NESSUNA OPERAZIONE SIMBOLICA». «Abbiamo spiegato che una riduzione delle tasse sul lavoro è fondamentale anche per l'economia del Paese», ha spiegato, invece, il segretario Uil, Luigi Angeletti, «il premier è concorde su questa analisi e ci ha spiegato che è sua intenzione procedere su questa strada, ma non ha fatto cifre». La porta, tuttavia, resta sempre aperta. «Nei prossimi giorni vedremo», ha aggiunto Angeletti, «ma diciamo no a operazioni simboliche».
L'impegno preso dal presidente del Consiglio e dai sindacati, infatti, è di rivedersi prima della presentazione della legge di stabilità in Consiglio dei ministri, prevista per martedì 15 ottobre, l'ultimo giorno utile.
Lunedì, 07 Ottobre 2013