La retribuzione è la condizione essenziale per l’esercizio libero dei diritti civili e politici, senza retribuzione viene negata la libertà

I Lavoratori della Sede INPS di Palermo – gestione privata e pubblica –si sono riuniti in assemblea, in data odierna, per contrastare l’attacco irrazionale ed indiscriminato al pubblico impiego (Blocco contratti, taglio buoni pasto, allungamento dell’orario di lavoro, etc).

In particolare per contrastare l’attacco contro i lavoratori e contro i servizi dell’INPS.

Ancora una volta utilizzano le retribuzioni come un Bancomat per fare cassa e per ripianare inefficienze ed inadeguatezze dei vertici manageriali.

Ancora una volta i lavoratori dell’INPS si trovano di fronte all’annuncio di una riduzione della retribuzione 2013 di circa 300 euro mensili.

La Legge di stabilità 2013 ha previsto che l’Inps deve risparmiare a regime 532 milioni di Euro. La Ragioneria dello Stato, dopo le verifiche, ha però espresso parere negativo poiché ha ritenuto insufficienti le azioni di risparmio programmate dall’Ente. Lo stesso Ministero dell’Economia contesta il piano di risparmi dell’INPS e chiede che altri 94 milioni siano prelevati dalle tasche dei lavoratori.

Tutto ciò in un momento in cui Inpdap e Enpals sono stati soppressi ed accorpati all'Inps, con investimenti legati ad appalti di servizi a Società multinazionali.

Il momento è UNICO e GRAVISSIMO, l'attacco alle retribuzioni non ha precedenti. Come se non bastasse il blocco dei contratti dal 2009 al 2014 ha di fatto ridotto gli stipendi reali del 30%.

MENO 300 EURO DI RETRIBUZIONE MENSILI

Il reale obbiettivo è togliere ogni autonomia e funzionalità all’ente previdenziale e trasformarlo in un ente assistenziale, che eroghi solo prestazioni a sostegno del reddito, mettendo a rischio il sistema previdenziale pubblico in favore del sistema previdenziale privato.

Inoltre, va sottolineato che gli interventi legislativi in essere, impongono soltanto all’INPS, e non ad altre amministrazioni, di ridurre le spese di funzionamento per quasi 532 milioni, e ciò a solo danno esclusivo dei lavoratori e dei servizi da erogare a pensionati ed assicurati.

Non è possibile ridurre continuamente le spese di funzionamento e del 15% il numero dei lavoratori in un solo anno (2014), mentre si è già al di sotto dell’organico necessario a mantenere l’attuale livello di erogazione dei servizi.

Chiediamo provvedimenti diversi dalla riduzione delle risorse e delle retribuzioni; chiediamo soluzioni alternative, a garanzia del mantenimento del sistema previdenziale pubblico e di coloro che lo gestiscono.

E’ uno scempio che va fermato, prima che metta in ginocchio i lavoratori, le famiglie e l’intero sistema di sicurezza sociale.

Se c’è un taglio da fare è quello sulla spesa improduttiva e sulle risorse inutilizzate, attraverso la riorganizzazione dell’ente, l’oculata gestione del patrimonio, il miglioramento delle procedure e dei servizi e la valorizzazione del personale.

LA RISPOSTA DEI LAVORATORI SARA’ SENZA PRECEDENTI.

Per queste ragioni i lavoratori dell’Inps di Palermo, nell’aderire alla mobilitazione nazionale delle sigle confederali, denunciano l’assenza di attenzione da parte del management di quest’Amministrazione al proprio Personale con riflessi negativi sull’assetto lavorativo e con reali ed immediati ritardi dei servizi a danno dei Cittadini (pensionati, cassintegrati, disabili disoccupati etc.) che hanno DIRITTO ad avere garantite risposte adeguate.

In particolare i Lavoratori:

  1. chiedono alle OOSS nazionali una azione di lotta comune, per difendere le retribuzioni e il ruolo sociale dell'ente. Un fronte comune e compatto consentirà di respingere al mittente l’attacco alla retribuzione di ogni singolo Lavoratore e alla funzionalità dell’Istituto;
  2. contestano il mancato raggiungimento dell’obiettivo programmatico di riduzione delle spesa che lo stesso Ministero dell’economia ha dovuto bocciare;
  3. chiedono ai vertici dell’Ente il ripristino immediato dei finanziamenti oggetto di tagli e/o riduzioni e di attivare altre forme di risparmio;
  4. prendono atto che tali decisioni scellerate sono nel solco di un chiaro messaggio di smantellamento del sistema previdenziale pubblico con ricadute sui servizi offerti ai Cittadini, demolendo nei fatti e con i fatti lo STATO SOCIALE;
  5. chiedono a tutte le OO.SS. nazionali di aprire un tavolo negoziale con l'obiettivo di CONSOLIDARE LE VOCI RETRIBUTIVE (così come peraltro già avvenuto in altre Amministrazioni), sottraendolo ai continui tagli e riduzioni governativi;
  6. richiamano -ancora una volta- la necessità che le risorse economiche per i tagli previsti dalle recenti normative vengano recuperate anche riducendo drasticamente i finanziamenti previsti, ad esempio per le consulenze, gli appalti esterni e gli eventuali livelli delle retribuzioni dirigenziali non parametrate alla quantità e qualità del lavoro prestato;
  7. affermano il diritto alla corresponsione delle retribuzioni contrattuali nella misura stabilita, naturalmente valutato, accertato e certificato il raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi.

L'Assemblea, approva il presente documento, e sosterrà tutte le iniziative di lotta decise dalle OO.SS. comprese eventuali Occupazioni delle Sedi, fino a quando non verranno accertate le responsabilità Centrali e Periferiche circa il mancato reperimento delle risorse, e fino a quando non verranno trovate soluzioni alternative ai tagli degli ORGANICI e delle RETRIBUZIONI.

Chiede inoltre che, da oggi in poi, ogni spesa autorizzata venga portata a conoscenza dei lavoratori e delle OO.SS. per poter verificare, ad esempio, la compatibilità di nuove nomine Dirigenziali o eventuali inopportuni affidamenti di onerosissimi appalti all’esterno dell’Istituto.

I Lavoratori INPS Palermo.