Un problema che riguarda tutti: sia per il potenziale rischio di chiusura di svariate decine di uffici, sia perché tutti dovrebbero pretendere che l’Agenzia operi nella legittimità e trasparenza!
A distanza di due mesi si ritorna al tavolo di confronto nazionale per parlare dell’ennesima chiusura di Uffici Territoriali. In particolare, degli Uffici di Recanati e Camerino della D.P. di Macerata e Fabriano della D.P. di Ancona.
Era il 30 luglio quando fu data dall’Agenzia informativa sulla chiusura di almeno sei Uffici Territoriali in Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna e, coevamente, venne sottoscritto un
accordo, da noi non firmato e fortemente criticato con l’allegato comunicato, sulle ricadute sui lavoratori degli effetti delle chiusure.
Da quel giorno abbiamo continuato ad operare, in merito alla problematica, facendo Sindacato in quei territori interessati dalla chiusura, lasciando ad altri le polemiche e i loro
comunicati autoreferenziali per i poco credibili successi ottenuti in “virtù” dell’accordo da loro firmato il 30 luglio scorso… salvo, oggi, “meravigliarsi” del fatto che le chiusure proseguono senza un piano nazionale reso noto e che ci sono dirigenti (vedi nelle Marche) che non danno alcuno spazio al confronto.
Abbiamo incontrato i lavoratori, tenuto assemblee, partecipato ai tavoli regionali e provinciali, fatto proposte (in alcuni casi accolte in altri rimaste disattese…), manifestato, coinvolto le categorie professionali, i cittadini e, circostanza che ci contraddistingue, abbiamo supportato alcuni ricorsi al TAR di Sindaci che hanno inteso opporsi, in tal modo, all’improvviso scippo di importanti servizi alla cittadinanza.
Con riferimento a quest’ultimo aspetto, infatti, i ricorrenti, oltre ad aver ripreso, quali punti di ricorso, alcune criticità giuridiche da noi evidenziate nell’allegato comunicato del 31 luglio u.s., hanno sollevato davanti al Giudice Amministrativo la grave omissione (da noi sempre denunciata!!) operata dall’Agenzia, nel non aver reso noto, in alcun contesto, il piano aziendale complessivo di chiusura degli Uffici.
In pratica l’Amministrazione sta operando illegittimamente, in assoluta assenza di trasparenza, effettuando arbitrariamente scelte di chiusure senza spiegare ai lavoratori, ai cittadini, ecc. la corretta motivazione, i criteri per cui le scelte ricadono ora su uno ora su l’altro ufficio o comunità di cittadini.
Solo attraverso la conoscenza completa del piano e delle motivazioni è verificabile la legittimità e la correttezza o meno della scelta di chiusura degli Uffici.
Un esaustivo “piano nazionale”, inoltre, è fondamentale per conoscere e valutare la effettiva portata e le conseguenze derivanti.
Solo allora, oltre che valutarne la correttezza e legittimità, si potranno prevedere veri istituti tutori per i lavoratori che subiscono gli effetti delle chiusure… un vero accordo che li possa tutelare!!
Diversamente ci troviamo ancora a scontrarci con l’arroganza e l’unilateralità dell’agire di una Amministrazione che, come successo nelle Marche, preclude ogni spazio di confronto e costringe le OO.SS. regionali (sia firmatarie dell’accordo nazionale che non…) ad indire lo stato di agitazione.
Riteniamo senz’altro che quelle OO.SS. che affrontano questa materia dimostrandosi eccessivamente “disponibili” a compromessi non possono che aggravare il quadro della situazione, ma, di certo, non possiamo non porre prevalentemente l’attenzione sulle precise responsabilità imputabili ai vertici dell’Agenzia che avrebbero deciso il piano nazionale di chiusura non rispettando le più elementari regole di correttezza e trasparenza dell’agire di una pubblica amministrazione.
Era il 5 giugno u.s. quando l’Agenzia “radicalizzò” negativamente, in questa materia, le relazioni sindacali precludendo qualsiasi forma di confronto e formalizzando al tavolo di trattativa nazionale la sua indisponibilità a qualsiasi tipo di concertazione con le OO.SS..
Ne scaturì una forte ed unitaria reazione sindacale portata avanti da noi UIL PA insieme a CGIL, CISL e SALFI (Comunicato Stampa e note al Direttore Agenzia del 5 giugno u.s. e successivo incontro con il dott. Befera del 20/6).
Nell’incontro con il Direttore Generale ottenemmo la riapertura del confronto e con essa l’idea che l’Agenzia potesse “rientrare” nel legittimo iter amministrativo che avrebbe comportato trasparenza delle unilaterali decisioni assunte in merito al piano di ridimensionamento degli UU.TT. e la condivisione con le OO.SS. di validi istituti tutori per i lavoratori interessati.
I fatti degli ultimi mesi hanno mortificato le nostre speranze e, soprattutto, quelle dei lavoratori.
Chi rappresenta l’Agenzia, in “autonomia” decisionale o per “specifico mutato” mandato, ha proseguito nella “opacità” amministrativa non esplicitando il piano aziendale e palesando, a nostro avviso, il passaggio da “discrezionalità” amministrativa a possibile “arbitrio” nelle chiusure unilaterali degli Uffici Territoriali.
Chi rappresenta i lavoratori… auspichiamo che già dal 30 settembre p.v. possa riacquisire l’unitarietà d’intenti smarrita negli ultimi due mesi e possa contribuire a risolvere i problemi come, da ultimo in ordine di tempo, quelli dei colleghi degli UU.TT. di Fabriano, Recanati e Camerino.
Roma, 27 settembre 2013
Il Coordinatore Generale
UIL PA Agenzia delle Entrate
Renato Cavallaro