Colleghi,

se non provassimo sulla nostra pelle cosa significa essere costantemente impegnati e lottare per la tutela dei diritti dei lavoratori e fossimo semplici osservatori esterni, a giudicare dai comunicati fuorvianti e populistici di qualche sindacato ottenere risultati in favore del personale e del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco potrebbe sembrare la cosa più semplice di questo mondo; un comunicato e qualche agenzia stampa ed ecco fatto: risolti tutti i problemi del Corpo!

Se però fosse davvero così ci sarebbe da chiedersi perché la nostra organizzazione debba investire una notevole quantità di risorse per perseguire i propri obiettivi quando, in realtà, basterebbe così poco. Di sicuro ci renderemmo poi immediatamente conto che, senza il lavoro costante ed impegnativo, che purtroppo ci piace svolgere lontano dai riflettori (e forse in questo pecchiamo di un eccesso di umiltà e di correttezza), questi risultati tanto vantati da chi si limita a sparare nel mucchio sperando prima o poi di poter salire indebitamente sul carro dei vincitori, sicuramente non sarebbero mai arrivati.

Certamente è sotto gli occhi di tutti il nostro impegno finalizzato, sin dal 2010, ad ottenere l'istituzione del fondo per le emergenze. Ricordiamo che per noi, diversamente da altri, tale tematica non ha rappresentato la novità dell'ultimo momento ma il frutto di uno specifico percorso volto all’istituzione di un meccanismo che alleviasse le vergognose difficoltà a danno del CNVVF nell’ambito delle emergenze. Analogamente, è risaputo e confermato il nostro impegno costante per una adeguata politica assunzionale, cosa che ci viene riconosciuta soprattutto da coloro i quali ne sono direttamente interessati.

Sarebbe facile per la Uil Pa Vigili del Fuoco occuparsi un po' meno di sindacato ed un po' più di marketing, sicuramente avremmo qualche tessera in più, ma a chi gioverebbe? Certamente non ai Vigili del Fuoco e non al Corpo Nazionale. Preferiamo, pertanto, rimanere quelli che siamo, ovvero un sindacato concreto senza inutili protagonismi e quindi scevro dal facile opportunismo e dal dilagante populismo.

Questi primi passi non sono altro che l'esempio di quanto il sindacato confederale può e deve continuare a fare anche nella diversità di programmi ed obiettivi, ma con unitarietà per quelli che possono essere i numerosi punti di convergenza ed incontro nonostante i banali tentativi di delegittimazione mossi anche dall'interno che risultano poi essere ad esclusivo vantaggio di chi ha tutto l'interesse ad eliminare una scomoda controparte.

Il Coordinatore Generale

Alessandro Lupo