Si arresta la fase di crollo dei consumi in Italia, anche se il Paese è ben lontano dalla ripresa del settore.
L'ultimo indicatore del Consumi di Confcommercio (ICC) ha registrato a luglio un calo de 2% su base annua, mentre rispetto al mese precedente si è verificata una variazione nulla. Anche in termini di media mobile a tre mesi l'indicatore, corretto dai fattori stagionali, segnala una stabilizzazione. Una buona notizia quest'ultima, in quanto, spiega la Confederazione, l'assenza di variazioni congiunturali negative per tre mesi consecutivi è un fenomeno che non si rilevava dall'estate del 2011.
Secondo Confcommercio, le informazioni ad oggi disponibili portano a ritenere che, all'inizio dell'estate, l'economia italiana abbia raggiunto il punto di minimo del ciclo economico.
Tuttavia è presto per parlare di svolta "perché la fine della riduzione dei consumi non delinea automaticamente un profilo di ripresa a breve termine", spiega.
Non solo: i deboli segnali di miglioramento rilevati sul versante produttivo - indice della produzione industriale, ordinativi e grado di utilizzo degli impianti - non sembrano preludere, nell'immediato, ad una fase di ripresa dell'economia con effetti rilevanti sull'occupazione, sui redditi e di conseguenza della domanda per consumi.
05 settembre 2013