22/07/2013

La notizia, ora, ha il crisma dell'ufficialità. Il Pres. Tamburino è stato riconfermato nell'incarico di Capo DAP anche dal Governo Letta. Questa conferma era molto più di un auspicio (almeno alle menti razionali non avvelenate da rancori e pregiudizi) e, quindi, immagino da loro accolta con estremo favore. Da tempo, immemore, infatti, non si aveva certezza di continuità di guida al DAP.

E tanto per anticipare coloro che ritengono (pur non possedendo titoli e qualità per farlo) poter analizzare l'altrui pensiero, diciamo subito che la UIL PA Penitenziari ha da tempo sostenuto che la continuità alla guida del DAP fosse una conditio sine qua non per segnare, anche iconograficamente, la vera svolta. Chiunque dotato di un minimo di capacità di analisi non può non comprendere che guidare il DAP sia impresa ardua e difficile. E che per segnare un percorso di successo ( o di fallimento) occorre avere a disposizione un limite temporale congruo, che non possono essere i sedici/venti mesi di permanenza alla guida del DAP,  mediamente e statisticamente registrati nell'ultimo ventennio. Quindi chi si azzarderà (come consuetudine) ad avvelenare i pozzi ( semmai definendoci aficionados e tifosi di Tamburino) sappia che queste considerazioni le abbiamo svolte con tutti i Governi succedutisi negli ultimi sette anni. Quindi abbiamo auspicato conferme per Ferrara, per Ionta oltreché per Tamburino. Perché l'interesse della collettività va sempre anteposto alle simpatie e agli interessi di parte .... Che poi la UIL abbia trovato una sinergia d'intenti con il progetto, messo in campo dal Pres. Tamburino e dal suo Vice Pagano, è solo il prendere atto che finalmente al DAP c'è qualcuno che pensa e progetta . Al di là della condivisione al progetto, infatti, il fatto stesso che qualcuno abbia avuto una idea di riorganizzare il sistema è molto più che una notizia, abituati com'eravamo (sperando che regga l'imperfetto) ad occuparci di gossip dipartimentale su chi piantava il coltello nella schiena a chi .... Ora la rivoluzione normale può iniziare con o senza countdown di sorta ....

Recentemente è stata diramata una circolare applicativa sulla sorveglianza dinamica che rappresenta un documento di indubitabile spessore organizzativo. Riteniamo che al DAP farebbero bene ad organizzare un momento di informazione con le rappresentanze sindacali, atteso che della concordata comunicazione informativa dei progetti in periferia non c'è traccia. Noi pensiamo che la confermata amministrazione Tamburino abbia più di una sfida da affrontare. Senza alcun dubbio la realizzazione dei circuiti penitenziari regionali e la sorveglianza dinamica possono essere pietre miliari dell'annunciata rivoluzione; ma, perché essa trovi compimento, occorre segnare una svolta nelle selezione della classe dirigente. Nessuna idea, nemmeno la più illuminata, potrà divenire fatto concreto se alla guida del processo innovativo non ci sono dirigenti motivati e che sposino la filosofia del progetto. E qui casca l'asino, avrebbe detto mio nono contadino. Perché è cosa nota che a molti dirigenti (anche generali) modificare la status quo dell'inefficienza(che garantisce carriere) è un'idea che procura mal di pancia. Quindi non possiamo non augurarci che il principio della meritocrazia trovi finalmente cittadinanza in una delle più complesse articolazioni dello Stato.

Per quanto ci riguarda siamo impegnati in una campagna di informazione e sensibilizzazione sullo stato e sulla qualità lavorativa degli operatori di polizia penitenziaria. Questa svolta di comunicazione e trasparenza, dobbiamo ricordarlo, la dobbiamo soprattutto alla sensibilità e alla disponibilità del Pres. Tamburino. Ci dispiace per gli oscurantisti (presenti sia nell'Amministrazione che in altri Sindacati), ma noi siamo certi che documentare (per informare) sia  una occasione irripetibile per tener vivo il dibattito sulle criticità penitenziarie ed alimentare la coscienza sociale su uno delle questioni più delicate che attengono al Paese. Questa riconferma nell'incarico, pertanto, responsabilizza ancor più i vertici del DAP e impone loro di non vanificarne la valenza (politica ed operativa). 
Salutiamo con favore la nomina della Pres. Matone a Capo del DAG(Dipartimento Affari Giudiziari),  non solo per il prestigio dell'incarico quanto perché può contribuire a spazzare via quelle nuvole addensatesi , via via, sul DAP  alimentate da quel venticello che spira sempre (e senza soste) nei corridoi di Largo Luigi Daga. Auguri, sinceri,  di ogni bene alla Pres. Matone .

Ora si apre la corsa alla successione. In verità il toto vice Capo DAP è scattato da un bel pò di tempo, anche se la partita pare sia già chiusa. Noi speriamo che il Capo del DAP ed il Ministro Cancellieri provvedano alla nuova nomina in tempi compatibili con le esigenze e le scadenze che incombono. Soprattutto in relazione alla delega alle relazioni sindacali, che in verità con la Matone non hanno mai decollato del tutto. Che la UILPA Penitenziari auspichi che certe responsabilità vengano affidate a dirigenti dell'Amministrazione è (crediamo) cosa nota... per questo non possiamo esimerci dal rendere pubblico il nostro endorsement perché il vicariato possa essere assegnato ad un interna corporis .... ma è anche vero che se proprio proprio dovrà essere un Magistrato ad essere nominato Vice Capo Vicario c'è un solo nome rispetto al quale ci inchineremo con rispetto. Ma non intendiamo rivelarlo per non nuocere alla persona e per non dare modo a qualcuno di mettere in campo nuovi (inutili)  countdown.....