05/07/2013 

DICHIARAZIONE DI ANTONIO FOCCILLO, SEGRETARIO CONFEDERALE UIL

I dati forniti dalla Banca d’Italia sono solo la conferma che la politica di restrizione e di austerity sta facendo precipitare l'intera Europa in una spirale rischiosa. E’ tempo, ormai, di aggredire la crisi con politiche non recessive e con investimenti pubblici che siano esclusi dal rapporto deficit/pil. E’ talmente evidente ciò che la stessa Ue ha deciso di dare più tempo ai paesi in difficoltà.

Peraltro, noi continuiamo a pensare che sia necessario modificare i Trattati: non si può insistere con la ricetta di una ripresa controllata nel rigore. Se guardiamo all’Italia, non possiamo far pesare la condizione solo del debito pubblico perché le manovre attuate fino ad oggi non hanno generato un suo contenimento, anzi. Da ciò si evince che la politica dei tagli e dell’austerity ha già fatto tutto ciò che poteva essere realizzato. Le tasse sono aumentate al punto che abbiamo superato la Finlandia e che, adesso, ci collochiamo al quarto posto in Europa per peso della tassazione. Il saldo primario è secondo solo alla Germania, mentre la spesa per interessi è la più alta in Europa. Il potere d’acquisto delle famiglie italiane è sempre più in caduta libera, tanto da incidere in negativo sui consumi con un nuovo crollo che è il peggiore dal 1997.

Solo con un vero piano di rilancio dello sviluppo, dell’occupazione e della tutela del potere d’acquisto, aumentando i salari e le pensioni con una riduzione della tassazione e con i rinnovi dei contratti a partire dal settore pubblico, potremmo ricominciare ad allentare quell’affanno che le famiglie italiane stanno vivendo.

Roma, 5 luglio 2013