08/07/2013

Pagare le imprese, subito. In una lettera al Giornale, il capogruppo alla Camera del Pdl Renato Brunetta è tornato a perorare la restituzione integrale dei crediti vantati dalle imprese con la P.A. e in tempi rapidi. Tutto e subito, senza aspettare il 2014, senza farsi condizionare dalla prudenza del ministro dell'economia fabrizio Saccomanni accusato di opacità ed eccesso di burocrazia: «Non serve alcun passaggio parlamentare, perché il decreto è già stato approvato e adesso è in fase di attuazione», scrive Brunetta. «I soldi ci sono. E gli effetti benefici, facilmente intuibili, sono sotto gli occhi di tutti.

Ma perché allora il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, non persegue questa strada, che risolverebbe non solo i guai del Paese, ma anche i guai del governo, come il finanziamento dell’eliminazione dell’Imu sulla prima casa e del blocco dell’aumento dell’Iva? Forse perché non riesce a far funzionare la sua burocrazia e le burocrazie di Regioni, Province e Comuni».

L’ingiunzione/proposta è già stata presentata come mozione parlamentare a firma Brunetta/Capezzone: «Il rimborso dei debiti consiste in 20 miliardi di euro per spese di parte corrente più 10 miliardi di spese in conto capitale nel 2013 e in 20 miliardi nel 2014, per un totale di 50 miliardi. Nei nostri conti pubblici, i 40 miliardi relativi alle spese di parte corrente (forniture di beni e servizi) sono già computati nel deficit, mentre non sono compresi i 10 miliardi di spese in conto capitale (investimenti). Questo comporterà un aumento del deficit, nel 2013, dello 0,5% (da -2,4% a -2,9%), già concordato, come abbiamo visto, con l’Ue».