08/07/2013
I ministri del governo Letta hanno tempo fino al 28 luglio per pubblicare i loro redditi online. Entro tre mesi dalla loro elezione o dalla loro nomina, i titolari di incarichi politici sono infatti tenuti a pubblicare non solo i loro redditi ma anche quelli del coniuge e dei familiari entro il secondo grado (purché essi vi consentano, ed in caso contrario va specificato). Non solo: dovranno essere indicati l’atto di nomina o di proclamazione, con la durata dell’incarico o del mandato elettivo, il curriculum dei compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica, i viaggi di servizio e le missioni pagate con fondi pubblici.

Ma le regole sulla trasparenza vangono per tutte le amministrazioni dello Stato, obbligate a informare i cittadini su ogni passaggio di denaro pubblico: dagli appalti agli stipendi dei manager, dai pagamenti dei contratti alle consulenze. Dopodiché partiranno le sanzioni: rischiano multe fino a 10 mila euro e il ministro per la Funzione Pubblica, Giampiero D’Alia, sta mettendo su, in base alla legge anticorruzione varata dal governo Monti, una vera e propria task force per vigilare sulle inadempienze: «Sarà operativa entro l’estate. Stiamo anche preparando un vademecum da mandare a tutti gli enti per ricordare i nuovi obblighi imposti dal decreto legislativo numero 33, del 14 marzo scorso», dice D'Alia.
Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha già messo online il curriculum e le proprie dichiarazioni patrimoniali ma non quelle della moglie, mentre della dichiarazione dei redditi del vicepremier Alfano non c’è traccia. Anche Enzo Moavero Milanesi ha riempito tutte le caselle. Compenso annuo: 199.786,25 euro lordi. Andrea Orlando vive con la madre a La Spezia, denuncia 98 mila euro e possiede solo una Fiat Bravo. Beatrice Lorenzin ha pubblicato il suo reddito di parlamentare, l’unico che sostiene di percepire.