Signor Ministro,
da qualche tempo, questa O.S., ha cercato di sollecitare l’Amministrazione Penitenziaria ad una più lineare e trasparente gestione delle assegnazioni dei funzionari di Polizia Penitenziaria.
Non sempre, infatti, è stato dato conoscere quali siano stati i criteri che hanno ispirato la movimentazione dei predetti, soprattutto in entrata verso sedi extra penitenziarie.
Analogamente duole prendere atto che tutte le sollecitazioni poste rispetto all’opportunità di prevedere un piano di mobilità ordinaria per i funzionari già in servizio non hanno avuto riscontro formale e sostanziale.
Così come non si può non sottolineare in chiave critica come i neo funzionari del 3° Corso RDO ancora non abbiano avuto alcuna assegnazione.
Il dubbio che ci sovviene è che tale situazione kafkiana sia voluta e studiata proprio per realizzaremovimentazioni avulse da criteri condivisi e trasparenti.
Altrimenti è difficile comprendere quali siano le ragioni per cui l’Amministrazione (vedasi PCD piante organiche sedi extra penitenziarie) abbia previsto un numero spropositato di funzionari in quelle sedi (in particolare al DAP) e perché da anni non si riesce a definire il PCD che disciplina i criteri della mobilità. Al riguardo non possiamo non sottolineare che una eventuale sottoscrizione del PCD sulla mobilità dei Funzionari successiva all’ assegnazione dei Funzionari 3° C. RDO vanificherebbe ogni obiettivo di condivisione e trasparenza, dato che la saturazione delle piante organiche potrebbe determinare, di fatto, un blocco della mobilità per diversi anni.
Per questo la mobilità gestita sulla base di provvedimenti unilaterali, senza trasparenza e pari opportunità, ha determinato, e determina, una grave violazione dei diritti soggettivi che non possiamo non denunciare con forza.
Ma, a parte le colpe e le manchevolezze del DAP, non può non rilevarsi come lo stesso Consiglio di Amministrazione del Ministero della Giustizia concorra a determinare una situazione francamente insostenibile.
Ci riferiscono, infatti, che i funzionari in attesa di assegnazione non potranno giungere a destinazione prima dello scrutinio a commissario capo dei funzionari più anziani, perché solo in tal modo si possono determinare le sedi in relazione alla relativa pianta organica. Tale scrutinio da parte del CdA parrebbe essere fissato per il prossimo luglio; purtroppo la storia di dilatazioni temporali e mancate osservazioni delle scadenze da parte del predetto organo inducono ad un più che motivato pessimismo sui tempi effettivi delle delibere di promozioni e, quindi, delle assegnazioni che ne conseguirebbero. Ne sovviene che i 127 funzionari che hanno terminato l’iter formativo a gennaio e che hanno giurato a maggio rischiano di essere retribuiti per essere “forzatamente parcheggiati” all’ISPP, per un costo di circa un milione di euro.
A parte le ovvie e scontate considerazioni circa le contraddizioni che ciò determina rispetto alla rigidità della spending review, ci pare di poter affermare che ci troviamo di fronte ad un evidente sperpero di danaro pubblico. Ancor più in ragione del fatto che diversi Reparti di polizia penitenziaria sono ancora sprovvisti di Funzionari preposti al comando.
Tutto ciò rende ancora più incomprensibile la stasi dell’Amministrazione che, nel frattempo, potrebbe utilmente organizzarsi per comunicare le eventuali sedi disponibili, acquisire le istanze degli interessati e predisporre un piano di mobilità da realizzare in concomitanza con l’assegnazione dei neo funzionari .
Roma lì, 11 giugno 2013
Il Segretario Generale
Eugenio Sarno