Lunedì 27 Maggio 2013 - 21:54 di Valeria Onida

Una tavola rotonda con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, il presidente di Confindustria Antonello Montante e il direttore di Unicredit Impresa, Gregorio Squadrito moderato dal giornalista Salvo Toscano, per affrontare i temi della crisi produttiva e occupazionale che affliggono la Regione Sicilia. "Vogliamo aprire un tavolo tecnico con il governo per decidere insieme come evitare il collasso", ha affermato Claudio Barone.

PALERMO – Come affrontare la crisi produttiva e occupazionale. Questo il tema affrontato durante il dibattito con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, il presidente di Confindustria, Antonello Montante e il direttore di Unicredit Impresa, Gregorio Squadrito e moderato dal giornalista Salvo Toscano, tenutosi questo pomeriggio all'Astoria Palace di Palermo in occasione della conferenza regionale d'organizzazione della Uil. "Vogliamo aprire un tavolo tecnico con il governo per decidere insieme come evitare il collasso – ha affermato Claudio Barone, segretario generale Uil –. Senza un coinvolgimento delle parti sociali non è possibile arrivare a delle conclusioni".

Una cooperazione tra la Regione e le parti sociali è cio che la Uil auspica per uscire da questo periodo di crisi. I problemi da affrontare sono molti e nel corso della conferenza ne sono stati toccati diversi: da quello delle società partecipate al precariato, dall'internazionalizzazione alla formazione professionale e alla fuga dei cervelli. Un approccio, quello del dialogo con le parti sociali, ribadito anhe da Montante che ha incalzato su questo punto il governatore. E sul tema è arrivato il mea culpa di Crocetta: "E' vero, mi assumo il 90 per cento della colpa io. Ma il 10 per cento è vostro che non mi avete tirato abbastanza la giacchetta". "Le società partecipate negli anni sono diventate assunzioni facili e spreco di soldi – ha affermato Rosario Crocetta – bisogna fare un accordo sindacale ufficiale con Cgil, Cisl e Uil per tutelare i lavoratori".

E in tema di Partecipate non sono mancati i riferimenti da parte del presidente agli scontri avvenuti nei giorni scorsi tra ex Pip e le forze dell'ordine. "Se gli ex Pip attaccano le forze dell'ordine io non li ricevo – ha continuato Crocetta –. Mimmo Russo non lo voglio nemmeno vedere. Gli ex Pip hanno un reddito fisso e gli assegni familiari. Mi pare che la Regione non li abbia dimenticati. Tra di loro c'è qualcuno che li incita alla violenza". Ma il presidente non vede del marcio in tutte le Partecipate presenti in Sicilia, alcune di loro possono diventare fonte di guadagno per la regione, come il Cas e l'Irfis. "Come utilizzare al meglio i fondi della Regione e quale ruolo possono avere le banche in questo periodo di crisi?", è stata la domanda posta da Toscano al direttore di Unicredit Impresa Squadrito, il quale ha sottolineato la necessità di far ripartire il settore edile siciliano. "Ci sono 20 mila edili che non lavorano – ha dichiarato Squadrito – il numero degli occupati dell'edilizia è il peggior risultato. Bisogna sostenere il mercato e le imprese".

Destinare, inoltre, una parte dei soldi della formazione professionale per consentire ai giovani siciliani di formarsi all'estero e poi tornare in Sicilia è stata la proposta avanzata dal presidente di Confindustria Montante. “Per 500 ragazzi da mandare in giro per il mondo basterebbero 40 milioni di euro – ha affermato Montante – Abbiamo già comunque discusso di questo argomento con il presidente e con l'assessore Scilabra". Sul tema dell'internazionalizzazione della Regione "la Sicilia guarda a se stessa in modo provinciale - ha affermato Crocetta - bisogna vendere il bene Sicilia". "Serve una forte attività di marketing all'estero – ha aggiunto Montante – dico ai parlamentari che siedono all'Ars di concentrarsi sui problemi veri".

Tema condiviso da tutti è quello della sburocratizzazione della macchina amministrativa. Secondo quanto affermato durante la conferenza, non dovranno esserci passaggi intermedi e tutto dovrà essere più trasparente. “La corruzione deve finire – ha concluso Crocetta – mettiamo in atto una politica del rigore, una nuova programmazione e progetti nuovi di sviluppo".