Palermo, 15.10.2012
LEGGE DI STABILITÀ, UN PRIMO SEGNALE POSITIVO
Fonti autorevoli lasciano presumere un passo indietro del Governo sulla stretta dei permessi previsti dalla legge n. 104/1992, per l’assistenza a familiari disabili, contenuta del ddl di Stabilità per l’anno 2013, approvato in Consiglio dei Ministri. Sembra che il Governo abbia intenzione di stralciare la disposizione fortemente penalizzante per i lavoratori del pubblico impiego e lesiva del diritto alla tutela sociale prevista da norme di rango primario”
Lo afferma il Segretario generale della UIL Pubblica Amministrazione Benedetto Attili. Si riporta la sua dichiarazione integrale.
UILPA, BENEDETTO ATTILI: LEGGE DI STABILITÀ, UN PRIMO SEGNALE POSITIVO
15/10/2012 - “Fonti autorevoli lasciano presumere un passo indietro del Governo sulla stretta dei permessi previsti dalla legge n. 104/1992, per l’assistenza a familiari disabili, contenuta del ddl di Stabilità per l’anno 2013, approvato in Consiglio dei Ministri. Sembra che il Governo abbia intenzione di stralciare la disposizione fortemente penalizzante per i lavoratori del pubblico impiego e lesiva del diritto alla tutela sociale prevista da norme di rango primario”. Lo afferma il Segretario generale della UIL Pubblica Amministrazione Benedetto Attili, aggiungendo: “Qualora confermato, si tratterebbe di un primo positivo cenno di ravvedimento da parte del Govern
“La UIL Pubblica Amministrazione, prosegue Attili, subito dopo il varo del provvedimento in Consiglio dei Ministri, aveva denunciato l’iniquità dell’intervento che colpisce soltanto i dipendenti pubblici con gravi situazioni di disagio familiare, compromettendo di fatto la possibilità di prestare assistenza ai genitori affetti da handicap grave. Un proposito aberrante quello di “fare cassa” sulle spalle dei drammi di molte famiglie italiane attraverso una disposizione che, introducendo una disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e lavoratori privati, sarebbe comunque connotata da evidenti profili di illegittimità costituzionale”.
“Ci auguriamo”, conclude Attili, “che tali indiscrezioni siano confermate e che costituiscano il preludio di una serie di riflessioni positive su altre parti altrettanto inique del provvedimento, con interventi concreti quali lo stralcio della disposizione che prevede l’eliminazione dell’indennità di vacanza contrattuale”.