Varate le misure tampone, per ridare un po' di fiato a situazioni d'emergenza, il governo si prende questa settimana per fare il punto sui prossimi passaggi e sulle prossime misure da mettere in campo tra fine maggio e inizi di giugno. Mentre si avvia l'iter delle riforme, per cui Enrico Letta insiste su tempi rapidi a partire dalla modifica immediata del porcellum, il premier ha spronato i suoi ministri a fare una sorta di "ricognizione" delle misure in attesa e dei loro costi. Con un chiodo fisso: lavoro e soprattutto lavoro per i giovani.

Il quadro intanto è cruciale: per questo domani il presidente del Consiglio già domani, nel suo primo vertice Ue, potrebbe già cominciare a porre le basi per la discussione che sarà al centro del vertice di giugno e cioè la lotta alla disoccupazione giovanile. Domani il Consiglio Ue sarà tematico, sarà cioè dedicato ai temi di energia e lotta a evasione ed elusione fiscale. Ma nel frattempo il premier, parlando al Senato, ha annunciato di voler scrivere una lettera a Van Rompuy "perché il Consiglio Ue di giugno discuta della disoccupazione giovanile. Servono, questa volta, misure concrete facili da spiegare e immediate da verificare".

Il governo, infatti, spera di poter avere dalla Ue alcuni impegni concreti per poter cominciare a varare provvedimenti gia' operativi in tempi brevissimi. Contemporaneamente molta attesa e molta fiducia viene riposta nella possibilità di un via libera all'uscita dalla procedura di infrazione. I conti in ordine, la promessa che l'Italia "non intende fare debiti" e la decisione di non chiedere più tempo per rientrare sotto la soglia del deficit fanno ben sperare palazzo Chigi. E questo potrebbe portare nei prossimi mesi e nei prossimi anni a una valutazione più morbida del bilancio italiano da parte della Ue, senza che questo comporti però un allentamento dei conti pubblici.

Si tratterebbe, spiegano i consiglieri di Letta, di bilanciare la necessaria disciplina fiscale con un impegno in investimenti strutturali, che però il governo spera si possano estendere anche a investimenti sul capitale umano. Mentre Letta prosegue la sua campagna d'Europa, a Roma i ministri stanno cominciando a fare i conti. "Non si tratta di scegliere una misura o l'altra - spiega Dario Franceschini - ma di fare una valutazione d'insieme". Per questo ministri e sottosegretari sono al lavoro. "Stiamo valutando l'impatto delle diverse misure - spiega uno di loro - insieme alle scadenze necessitate".

I primi nodi, infatti, saranno la scadenza delle detrazioni fiscali per ristrutturazione al 50% e al 55%. In caso di mancata deroga, infatti, dal 1 luglio le detrazioni scenderanno di nuovo al 36%. Nel preconsiglio di stamane, dunque, si è cominciato un giro di tavolo per valutare una proroga di tali misure. Difficilmente il testo sarà varato già nel consiglio dei ministri di venerdì, si pensa che possa approdare la prossima settimana, ma si fa notare che comunque si tratta di una copertura "assai inferiore a quella necessaria per l'Iva". Fonti ministeriali parlano di una copertura minima per il primo anno di circa 80-90 milioni, dunque facilmente individuabile.

Diverso è il capitolo dell'Iva. Evitarne l'aumento, è stato calcolato, potrebbe costare fino a tre miliardi, ma questa misura al momento non è alle viste. Si attende di vedere quali saranno i margini di manovra e si sta ancora studiando l'impatto, in positivo e in negativo, sia dell'aumento che del mancato aumento. Ma la priorità su cio l'esecutivo sta puntando ora è quella del lavoro, le misure del dicastero di Enrico Giovannini sono in avanzata fase di studio.

Anche qui, però, si tratta di vedere qual è l'impatto delle coperture e soprattutto si attende il consiglio europeo di giugno per vedere se e quali saranno gli interventi concreti della Ue. Resta l'obiettivo di 100.000 nuovi giovani assunti, e si sta studiando l'ipotesi della staffetta tra anziani e neoassunti, insieme a diverse altre proposte. Un pacchetto che potrebbe vedere la luce nelle prossime settimane, e sui cui Letta sta spingendo moltissimo, forte anche del colloquio avuto ieri con il presidente Usa Obama.

21/05/2013