Un disegno di legge per ridurre drasticamente pensioni, retribuzioni e liquidazioni d'oro dei grand commis di Stato, dei dipendenti degli organi costituzionali, della Banca d'Italia e degli alti magistrati. A presentarlo sono i senatori socialisti Riccardo Nencini e Fausto Guilherme Longo. "Misure urgenti per agire sulla spesa pubblica - dichiara Nencini, segretario del Psi - propedeutiche alla riduzione della pressione fiscale sui redditi più bassi. La nostra proposta di legge si ispira al primo comma dell'articolo 53 della Costituzione: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Contenere la spesa previdenziale, stabilire un tetto ai compensi dei manager della pubblica amministrazione, abolire fringe benefit e privilegi come le auto di servizio, sono un atto di giustizia sociale".

Il ddl del Psi, depositato al Senato, fissa a 200mila euro annui il tetto massimo degli stipendi della p.a., non prevede la possibilità di cumulare redditi a chi percepisce pensioni oltre i 75mila euro lordi, obbliga a scegliere tra rendita pensionistica e vitalizi. "Si tratta di provvedimenti necessari a ridurre le sperequazioni tra redditi alti e bassi - spiegano i firmatari del ddl - Dall'ultimo rapporto Istat, elaborato in collaborazione con l'Inps, emerge che nel 2011 più di un pensionato su otto ha percepito meno di 500 euro al mese e che quasi la metà dei pensionati, circa 7,4 milioni, il 44,1% del totale, ha ricevuto redditi da pensione per un importo inferiore a 1.000 euro".

Il provvedimento sarà presentato domani, giovedi 9 maggio, alle ore 11.40, presso la sala stampa della Camera dei Deputati (ingresso Via della Missione). Alla presentazione prenderanno parte Guglielmo Loy, Segretario Confederale Uil, e i deputati socialisti.