La scomparsa dell'Agenzia del Territorio, incorporata nell'Agenzia delle Entrate, non ha avuto alcun effetto sul risparmio di spesa, così come previsto dal provvedimento della spending review. La denuncia è contenuta in una nota delDirstat, la Federazione indipendente di associazioni e di sindacati operanti nel pubblico impiego.

"L'accorpamento delle due agenzie di così grandi dimensioni non produce un risparmio di tipo economico, ma provoca addirittura un aumento dei costi conseguente o all'attribuzione di due funzioni diverse in capo alla stessa persona (con evidente rendimenti scarsi) oppure della stessa funzione attribuita a due persone diverse (con evidenti ricadute negative in termini di coordinamento e quindi di produttività).Dal punto di vista organizzativo, invece, il provvedimento non ha comportato nessuna riorganizzazione che fosse finalizzata a garantire una maggiore efficienza della nuova struttura", scrive il Dirstat.

"Nel caso di specie, infatti, l'accorpamento delle due Agenzie non è avvenuto eliminando le duplicazioni di funzioni o snellendo le competenze, ma è avvenuto per semplice operazione addizionale, aggiungendo all'agenzia dell'entrate quella del territorio, con la sola eliminazione del direttore centrale dell'agenzia del territorio", continua la nota. "Inoltre la fusione dell'Agenzia del Territorio in quella dell'Entrate è in controtendenza con le realtà presenti nel resto dell'Europa, dove l'Ente impositore non coincide con l'ente accertatore per evidenti motivazioni di incompatibilità delle due funzioni, che devono pertanto restare separate in modo da garantire la corretta applicazione del regime fiscale e tributario nell'interesse dei cittadini", continua il Dirstat.

"La nostra battaglia continua con l'auspicio che il nuovo parlamento ed esecutivo possa far rientrare un provvedimento che sta creando e creerà un grande scompiglio nell'amministrazione finanziaria a tutto vantaggio degli evasori fiscali", spiega il vice segretario generale del Dirstat, Pietro Paolo Boiano.