A seguito dei recenti episodi di aggressione al personale dell’Agenzia delle Entrate in Lombardia e ai lavoratori pubblici in generale, l’ultimo dei quali avvenuto negli Uffici della nostra DP qualche giorno fa (un contribuente munito di telecamera nascosta ha ripreso un contraddittorio avvenuto nell’Ufficio Controlli e due giorni dopo parti del filmato sono state capziosamente mandate in onda nel corso di una trasmissione televisiva) con la presente la RSU della DP I Milano chiede formalmente quali siano le iniziative che la Direzione Provinciale e la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate intendono assumere per tutelare il lavoro, la dignità e la professionalità dei propri dipendenti. Professionalità che continua a dimostrarsi, specie in tempi di scarsa considerazione nell’opinione pubblica, inconfutabilmente elevata e modello di spirito di abnegazione e senso del dovere.
Riteniamo sia giunta l’ora di intervenire fermamente e per le vie istituzionali per fermare un clima sempre più insostenibile, dove ai disagi in cui sono costretti i lavoratori, si aggiunge l’aggressività di alcuni cittadini che si sentono autorizzati a farsi beffe dei pubblici Uffici o, peggio, a farsi giustizia da soli (cfr. aggressione all’ufficio di Desio, aggressione all’ufficio di Romano di Lombardia).
La questione è quella di interrompere una spirale, da tempo innescata, in cui il Dipendente Pubblico è visto come causa di tutti i mali e di tutte le inefficienze del Paese senza che alcuno si senta in dovere di riconoscere il ruolo fondamentale del Suo lavoro e di tutelarne la dignità.
Milano, 27.03.2013
Giunti a questo punto, dopo aver sollevato da tempo la questione in via informale, dopo gli episodi che continuano a verificarsi, dopo che le lettere minatorie meritano solo asettici comunicati da parte dell’Agenzia delle Entrate, ci chiediamo se per avere una risposta i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate debbano aspettare che qualche folle metta mano alle armi come già successo, purtroppo, all’interno degli uffici della Regione Umbria.
Chiediamo tutela per tutti i lavoratori e che ognuno, a seconda delle proprie responsabilità, si faccia parte attiva nel difendere la prima risorsa dell’Agenzia:
i propri dipendenti.