Ancora una volta viene presentato un provvedimento governativo penalizzante nei confronti dei pubblici dipendenti. In realtà, il codice di comportamento esisteva già, sin dai tempi del Ministro Cassese, ed era allegato ai contratti, quale parte integrante degli stessi: oggi è stato solo attualizzato.

Tuttavia, deve essere chiaro che i mali reali della pubblica amministrazione sono gli sperperi, le spese gonfiate, gli abusi, la corruzione e il semplice impiegato è una delle vittime di questa situazione.

Consulenze, esternalizzazioni, eccesso dei processi burocratici, legislazione ridonante, mancanza di un unico centro di spesa sono i veri nodi da sciogliere per rendere la P.A., più efficiente e funzionale alla ripresa del Paese.

Nel codice vi sono parti positive, come quelle della tracciabilità e trasparenza dei processi decisionali adottati, che vanno proprio nel senso delle richieste dei dipendenti pubblici, i primi a chiedere trasparenza.

Roma 8 marzo 2013