Roma, 1 mar. (Labitalia)
Si è svolto ieri il primo incontro tra Aran e sindacati per definire i contenuti dell'accordo quadro sulla gestione dei contratti a tempo determinato nelle amministrazioni pubbliche. Positivo il giudizio della Cisl Fp, che al tavolo ha ottenuto l'mpegno dell'agenzia negoziale di parte pubblica a "verificare la possibilità di allargare il confronto anche alle altre forme di lavoro flessibile presenti nel settore pubblico, come co.co.co., contratti di somministrazione, partite Iva", come spiega il sindacato in una nota.
"Si tratta di trovare una risposta concreta e convincente - spiega la Federazione del pubblico impiego Cisl - per i tanti lavoratori il cui contratto di lavoro scadrà il 31 luglio prossimo. Ma si tratta anche di mettere mano all'intera questione della flessibilità in entrata nella pubblica amministrazione, attraverso un accordo che fissi le linee di una normativa generale. Da un lato, per dare prospettiva a chi svolge già un'attività negli enti pubblici e contribuisce al funzionamento dei servizi e, dall'altro, per iniziare il confronto sulle nuove professionalità che servono alla P.a. e sul ricambio generazionale che anni di blocco del turn-over hanno finora impedito".
L'Aran, da parte sua, ha illustrato il contenuto dell'atto di indirizzo del governo sulla base del quale si svolgerà il confronto e ha dato appuntamento per il prossimo incontro tra quindici giorni. In quella sede, si è impegnata a consegnare alle sigle sindacali una prima bozza di documento contrattuale per iniziare a entrare nel merito della questione. Intanto, il 6 marzo si aprirà anche il tavolo sulle nuove relazioni sindacali nel pubblico impiego, che per la Cisl Fp rappresenta lo snodo determinate "per rilanciare il cambiamento nella P.a., con più qualità ed efficienza nei servizi ai cittadini e più partecipazione e riconoscimento professionale dei lavoratori".
Per la Uil, invece, come sostiene il segretario confederale Antonio Foccillo, si è trattato di un "incontro deludente": "Non sembrano prospettarsi, infatti, soluzioni ai due problemi che la Uil considera prioritari: la prosecuzione dei contratti in essere dopo la scadenza prevista dalla legge e la stabilizzazione programmata degli attuali precari. La trattativa proseguirà nei prossimi giorni, ma non porterà a esiti positivi, secondo la Uil, se il mandato che il governo ha dato all'Aran non consentirà la risoluzione dell'emergenza occupazionale dei precari. In tal caso, conseguentemente, si produrrebbero effetti deleteri sulla qualità dei servizi delle amministrazioni pubbliche con gravi ripercussioni per i cittadini".