A tutto il personale della Procura presso il Tribunale dei minorenni di Palermo
La UILPA chiede trasparenza, rispetto dei diritti dei
lavoratori e centralità del dialogo sindacale
Carissime e carissimi,
Mi permetto, in qualità di Segretario Generale della UIL Pubblica Amministrazione di
Palermo, di rivolgermi a voi per aggiornarvi su una vertenza sindacale di carattere
individuale e collettiva che riguarda direttamente le condizioni lavorative presso il vostro
uffici.
La mia preoccupazione è che queste problematiche non vengano ignorate, ma affrontate
con la serietà e l’impegno che merita la tutela dei diritti di tutti i lavoratori.
Intendo precisare, che di solito non utilizzi il canale diretto delle e-mail per comunicare con
i dipendenti, ritengo che la situazione attuale meriti un’attenzione immediata. Sono
consapevole che alcuni, in particolare tra chi è più vicino alla Dirigenza, potrebbero non
condividere la forma o il contenuto di questa comunicazione. Tuttavia, credo sia
fondamentale parlare apertamente con tutti voi, poiché le questioni che desidero sollevare
riguardano il benessere di ciascuno, senza alcuna eccezione.
La mia intenzione non è quella di sollevare polemiche, ma di esprimere una
preoccupazione legata a diversi fattori negativi che si sono venuti a creare negli ultimi
tempi. Ritengo che questi problemi debbano essere affrontati con urgenza, per evitare che
la situazione peggiori ulteriormente.
Unione Italiana Lavoratori Pubblica Amministrazione
Via Enrico Albanese, 19 – 90139 Palermo
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. WWW.palermo.uilpa.it
In data 3 e 7 gennaio 2025, ho inviato una formale richiesta di confronto sindacale alla
vostra Procuratrice, chiedendo la sospensione dell’ordine di servizio n. 10/2024 del
27/12/2024. Inoltre, con la seconda nota, ho integrato ulteriori elementi e spunti di
confronto in attesa di ricevere l’obbligatoria convocazione sindacale.
Questa disposizione di servizio, in particolare, mette in discussione le regole sancite
dall’organizzazione complessiva del vostro ufficio. Un aspetto che ritengo estremamente
inopportuno e pericoloso per tutti voi è l’affidamento delle attività lavorative dell’Area
Penale a un Funzionario appartenente all’Area Amministrativa. Questa decisione non solo
è inadeguata, ma potrebbe aprire la porta a un pericoloso precedente che altererebbe in
modo irreversibile la struttura dell’ufficio, modificando la natura stessa del lavoro e la
suddivisione delle responsabilità tra le diverse aree.
A mio avviso, se dovesse passare il concetto che la Dirigenza possa assegnare mansioni
tra le tre aree, in base a scelte unilaterali e senza il dovuto rispetto dei ruoli, metteremmo
in pericolo il principio stesso che regola la distribuzione equa e rispettosa dei carichi di
lavoro. Riflettete, carissime e carissimi, che oggi è toccato a un vostro collega subire una
decisione che potrebbe sembrare ingiusta, che combatterò con tutti i mezzi a mia
disposizione, ma che da domani potrebbe riguardare ciascuno di voi. Non possiamo
permettere che venga minata la stabilità del vostro ambiente lavorativo, compromettendo
la professionalità e il benessere di ognuno di voi.
Per questo motivo, vi invito, qualora lo riteniate opportuno, a manifestare la vostra
solidarietà al collega coinvolto in questa difficile vicenda. Non credo che qualcuno di voi
voglia essere trattato come una pedina da spostare a piacimento della Dirigenza. La
dignità e il rispetto per ciascuno di voi devono essere i pilastri su cui si fonda ogni
decisione che riguarda il vostro lavoro.
Credo che sia giunto il momento di far sentire il mio malcontento, e quello di molti altri miei
iscritti e simpatizzanti, riguardo a una gestione che non solo ignora i diritti dei lavoratori,
ma compromette l’intero clima lavorativo. Purtroppo, oltre alla questione dell’ordine di
servizio n. 10/2024, stiamo riscontrando ulteriori criticità gestionali e organizzative che
violano le norme contrattuali e minano il diritto di alcuni di voi a lavorare in un ambiente
rispettoso della dignità, della professionalità e dei principi di equità.
Le principali criticità che ho sollevato sono le seguenti:
1. L’ordine di servizio è stato comunicato in maniera selettiva, escludendo il
coinvolgimento di tutte le sigle sindacali, ad eccezione della nostra. Negli ultimi tempi, ci
risulta che altre disposizioni di servizio siano stati emanati senza rispettare l’obbligo di
invio preventivo ai soggetti sindacali aventi titolo, in palese violazione del CCNL Funzioni
Centrali e dell’art. 28 della Legge n. 300/1970 (Statuto dei Lavoratori), che tutelano il diritto
alla piena informazione e alla consultazione preventiva delle organizzazioni sindacali. In
questo caso specifico, l’Amministrazione è stata costretta a inviare l’ordine di servizio alla
UIL PA poiché il diretto interessato è il nostro Segretario Aziendale; dunque, in questa
circostanza, si è trovata obbligata a procedere in tal senso.
Questa esclusione rappresenta una chiara violazione delle disposizioni contrattuali e
ostacola un confronto costruttivo, negandoci il diritto a una rappresentanza equa e al
dialogo democratico. Inoltre, si configura come un evidente comportamento antisindacale
da parte del datore di lavoro, ai sensi del già citato art. 28 dello Statuto dei Lavoratori. Tale
comportamento è stato già oggetto di condanna in diverse occasioni, come dimostrato
dalla sentenza emessa dal Tribunale di Palermo nei confronti dell’Ufficio Interdistrettuale
Esecuzione Penale Esterna. In quella circostanza, la vertenza legale era stata promossa
dalla UIL PA, che aveva ottenuto il riconoscimento della condotta antisindacale e la
condanna dell’Amministrazione per violazione delle prerogative sindacali e dei diritti
contrattuali, con la condanna alle spese legali.
Invitiamo pertanto l’Amministrazione a rispettare scrupolosamente i propri obblighi
contrattuali e normativi, evitando ulteriori violazioni che possano compromettere il dialogo
e il confronto democratico tra le parti, riservandoci il diritto di adire nuovamente le vie legali
in caso di reiterazione di tali comportamenti.
2. L’assegnazione di incarichi non pertinenti ai profili professionali rappresenta una
violazione del principio di corrispondenza tra competenze e mansioni, sancito dal
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Funzioni Centrali. Tale pratica non solo
svaluta le competenze interne, ma genera disorganizzazione, demotivazione e inefficienza
operativa all’interno dell’ufficio. Questa tendenza, ormai consolidata, è già stata in alcune
occasioni oggetto di intervento da parte mia, come alcuni di voi hanno potuto constatare.
3. La distribuzione errata dei carichi di lavoro e la mancanza di una pianificazione
strategica adeguata stanno provocando un generale peggioramento delle condizioni
lavorative. Molti di voi si trovano infatti a svolgere mansioni non coerenti con il proprio
profilo professionale, in violazione delle disposizioni contrattuali e senza un’adeguata
attenzione alla gestione dello stress lavoro-correlato.
4. Le modalità di gestione delle turnazioni, delle reperibilità festive e delle ore straordinarie
sono risultate disorganizzate e discriminatorie. L’imposizione di riposi compensativi, al
posto della retribuzione straordinaria, avviene senza una previa verifica delle risorse
disponibili e senza il consenso del personale coinvolto. Questo rappresenta una grave
violazione dei diritti contrattuali.
Le richieste che ho avanzato sono le seguenti:
• Rispettare il diritto alla contrattazione preventiva e garantire il coinvolgimento trasparente
delle sigle sindacali in tutte le decisioni organizzative, in conformità con il principio della
democrazia partecipativa nei luoghi di lavoro.
• Rivedere le assegnazioni delle mansioni, rispettando le qualifiche e le competenze
professionali dei lavoratori, per evitare qualsiasi forma di demansionamento o svalutazione
delle risorse interne.
• Aggiornare il documento di valutazione dei ischi, includendo un’analisi approfondita dello
stress lavoro-correlato, come previsto dal D.Lgs. 81/2008, e adottare misure per
promuovere un’organizzazione del lavoro che rispetti il benessere dei lavoratori.
• Garantire la corretta retribuzione delle ore straordinarie, evitando ulteriori penalizzazioni
per il personale.
• Equità nella gestione delle turnazioni e reperibilità, riorganizzando le turnazioni in modo
equo, rispettando le normative contrattuali e migliorando la conciliazione vita-lavoro.
Con fermezza, rivendico il ruolo della UILPA come rappresentante collettiva dei lavoratori,
ritenendo che la sua funzione sia imprescindibile per tutelare i diritti dei dipendenti pubblici
e per mantenere un equilibrio tra le necessità dell’amministrazione e i diritti del personale.
La situazione che state vivendo è chiaramente insostenibile. Molti di voi mi hanno
espresso un senso di frustrazione e sfiducia, esasperati da una gestione che spesso
sembra ignorare i principi fondamentali di equità, trasparenza e rispetto per le persone e
per il loro lavoro. È nostro dovere intervenire per ristabilire condizioni di lavoro dignitose,
rispettose dei vostri diritti contrattuali e, soprattutto, della vostra dignità professionale.
Tuttavia, devo sottolineare una grande assenza in questo percorso: il contributo concreto
delle altre organizzazioni sindacali e della Rappresentanza Sindacale Unitaria,
che dovrebbero essere al nostro fianco in questa battaglia per tutelare i vostri diritti. La
nostra forza risiede nella collaborazione e nell’impegno condiviso, e proprio questa unità,
oggi più che mai, deve essere recuperata e rafforzata.
Sono consapevole che il cammino per il cambiamento è complesso, ma credo fermamente
che solo attraverso il confronto, l’ascolto reciproco e un lavoro collettivo possiamo
raggiungere gli obiettivi che tutti desideriamo. Da parte mia, come molti di voi sanno, ho
sempre agito in prima linea, mettendoci la faccia e il cuore per portare avanti le vostre
istanze e difendere i vostri diritti.
Mi sono sempre sforzato di dire le cose per come stanno, senza mai illudere nessuno,
anche a costo di risultare impopolare. Credo fermamente che i principi di onestà e
trasparenza ripaghino sempre, soprattutto se confrontati con l’approccio di altri sindacalisti
che vi hanno fatto credere di poter toccare le stelle con un dito. Da ciò che vedo, vi hanno
illuso e, talvolta, vi hanno spinto a scioperare per battaglie che sapevano già essere perse
in partenza.
Oggi, però, il mio impegno personale non basta. Per ottenere un futuro lavorativo più equo
e dignitoso ho bisogno della partecipazione di tutti: il cambiamento vero può nascere solo
dalla forza della nostra unione.
Abbiamo davanti a noi sfide importanti, ma anche grandi opportunità. Affronteremo
insieme i punti critici che ho già condiviso con voi e che necessitano di soluzioni urgenti.
Per questo, vi chiedo di non restare spettatori: partecipate, fate sentire la vostra voce,
unitevi a questa battaglia che è di tutti.
Mi rendo conto che la figura del Presidente di una Procura, soprattutto di rilievo come
quella di Palermo, pur essendo di fondamentale importanza, non possa occuparsi
direttamente delle relazioni sindacali. Tuttavia, ritengo che la persona delegata a
rappresentarla in questo ambito non sia sufficientemente preparata per affrontare una
materia così complessa. Quest'ultima richiede una conoscenza approfondita del Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro delle Funzioni Centrali, delle normative di riferimento e dei
principi fondamentali che regolano i rapporti sindacali, come la contrattazione decentrata,
la tutela delle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) e il diritto all'informazione
preventiva e successiva.
Colgo l’occasione per ricordare che, in quanto datore di lavoro, la responsabilità diretta
nella gestione delle relazioni sindacali, così come nelle eventuali vertenze che ne possono
derivare, ricade esclusivamente sulla Procuratrice. Delegare le funzioni operative a un
rappresentante non adeguatamente formato non solleva dalla responsabilità giuridica e
morale che compete al Legale Rappresentante. La mancanza di dialogo costruttivo e
trasparenza sta compromettendo gravemente la cooperazione tra l’Amministrazione e i
lavoratori, minando la fiducia reciproca e generando un clima di tensione che potrebbe
pregiudicare il corretto svolgimento delle attività istituzionali.
Per garantire un clima di collaborazione e rispetto reciproco, è necessario rafforzare le
relazioni sindacali, promuovendo una comunicazione tempestiva e chiara, il rispetto delle
prerogative sindacali e il pieno adempimento delle procedure previste. Questo
permetterebbe di valorizzare il ruolo dei lavoratori, veri protagonisti del buon
funzionamento dell’Ufficio, e di evitare criticità che potrebbero sfociare in vertenze o
contenziosi, con possibili conseguenze sul piano legale e organizzativo.
Desideriamo sottolineare che i dipendenti sono stanchi di sentirsi ripetere che la “coperta è
corta” a causa della carenza di personale. Tuttavia, a forza di tirarla, la coperta si è
logorata e sta per strapparsi. È indispensabile avviare un dialogo autentico e costruttivo tra
Amministrazione, dipendenti e parti sociali per raggiungere soluzioni condivise
nell’interesse di tutti.
In passato, avevo intravisto con la Vostra Dirigenza una fase di rinnovato rispetto
reciproco, in cui si stava valorizzando la professionalità e le competenze di ciascuno.
Avevo sperato in un ambiente in cui il rispetto dei profili professionali e la collaborazione
fossero alla base della nostra cooperazione, con una gestione accurata delle relazioni
sindacali. Purtroppo, questo spirito di collaborazione sembra essersi interrotto, sostituito
da una finta condivisione che maschera scelte già decise senza consultazione adeguata
con il personale direttamente interessato ad eventuali ordini di servizio.
Il mio intento non è quello di formulare un attacco, ma piuttosto di offrire uno spunto di
riflessione su come possiamo tornare a collaborare. Sono fermamente convinto che ci
siano ancora le condizioni per un dialogo costruttivo, in cui ciascuna parte possa rispettare
i propri ruoli e contribuire in modo efficace alla risoluzione delle difficoltà che stiamo
affrontando.
Resto in attesa di una convocazione per un incontro e per un dialogo che possa portare a
soluzioni condivise, congiuntamente con le OO.SS. e la RSU.
Concludo anticipandovi la mia intenzione di organizzare presto un’assemblea, nella quale
vi aggiornerò sugli esiti della vertenza che sto portando avanti e ascolterò le vostre
proposte, le vostre preoccupazioni e i vostri suggerimenti. Mi auguro di vedere una
partecipazione numerosa: il nostro successo dipende dalla forza che saremo capaci di
costruire insieme.
Uniti, non siamo solo più forti. Uniti, siamo invincibili.
Con determinazione,
Il Segretario Generale