Care Compagne e Cari Compagni,
in questi ultimi anni abbiamo conseguito insieme grandi traguardi: contratti collettivi
nazionali che hanno dato via alla riforma dell’ordinamento professionale, hanno conquistato
strumenti di valorizzazione attraverso l’introduzione di incarichi, un nuovo modello di
progressioni, le sezioni professionali, hanno risposto al miglioramento delle condizioni di lavoro
attraverso il riordino della materia dei permessi e dei congedi, la contrattualizzazione (unici in
Europa nel settore pubblico) dello smart working.


Tutte conquiste frutto di mobilitazioni e lotte per la riconquista della centralità del lavoro
pubblico. Gli accordi interconfederali del 2016 e del 2020 ci hanno consentito di restituire alle
lavoratrici e lavoratori il diritto al contratto ma molta strada è ancora da percorrere affinché si
recuperi la piena contrattualizzazione e attraverso essa e la partecipazione delle lavoratrici e
lavoratori, il giusto valore della professionalità di chi opera nella pubblica amministrazione
nell’interesse e per il bene comune.


Eppure oggi siamo di fronte ad una battuta di arresto di questo processo di
avanzamento.


Come Fp Cgil, Uil Fpl e Uil Pa in tutti gli anni utili a garantire il finanziamento del CCNL
22/24 ci siamo mobilitati e abbiamo scioperato per rivendicare che il Governo stanziasse risorse
sufficienti a garantire un salario dignitoso e il recupero di un’inflazione da record che ha
superato il 17%. Non ci saremmo rassegnati e non ci rassegniamo al blocco ulteriore dei fondi
per il salario accessorio, al mancato rifinanziamento dei fondi necessari alla riqualificazione del
personale per consentire a tutti di progredire ed essere correttamente inquadrati, non ci
rassegnamo all’idea che i precari del PNRR non siano tutti stabilizzati, che il lavoro sia
correttamente retribuito aumentando le indennità e non l’orario di lavoro.


Per fare tutto ciò servono risorse che il Governo ci sta negando. Ad oggi abbiamo uno
stanziamento del 5,78%, vuol dire che a fronte di un aumento dei prezzi record pagato con le
aumento dei mutui, dei prestiti, della spesa, delle utenze, che ci ha impoveriti sempre di più il
salario rimane indietro e il governo riconosce meno di un terzo del recupero del potere
d’acquisto.


Non sono previsti arretrati, siamo stati penalizzati dall’anticipo contrattuale di dicembre
che abbiamo pagato caro e amaro sulla dichiarazione dei redditi di quest’anno e che il Governo
vuole riproporre.


Nulla sulla valorizzazione, pochi euro in busta paga. Come sindacati ci chiediamo perché
accettare ciò che il datore di lavoro ha deciso unilateralmente e non risponde alle richieste dei
lavoratori?


Il Ministro Zangrillo continua a fare direttive senza confronto, ci penalizzano sulle
pensioni, circola insistentemente l’idea di trasformare la valutazione della performance in
pagelline, ci tolgono lo smart working e non ci sono assunzioni adeguate a compensare la
drammatica carenza di organici. Proprio i bassi salari, il blocco delle carriere e carichi di lavoro
intensificatosi negli ultimi anni senza adeguati riconoscimenti sono causa di scarsa attrattivita’
per alcune delle attività più qualificanti per la collettività, lavorare per garantire i diritti di tutti
nelle pubbliche amministrazioni.


Indebolire e impoverire il lavoro pubblico, limitare gli spazi di democrazia riducendo
sempre di più la contrattazione, non finanziare lo Stato Sociale, privatizzare i servizi pubblici con
massive esternalizzazioni si accompagna al disegno di autonomia differenziata che ridisegna
funzioni e ordinamento delle pubbliche amministrazioni con pesanti ripercussioni sul personale.
Anzichè riparare ai guasti della riforma delle province e città metropolitane si prende
quel modello e si estende a tutte le pubbliche amministrazioni.


Ci sono in gioco i diritti e la dignità dei lavoratori pubblici e i diritti e la qualità dei servizi per i
cittadini.


A partire dalla sanità il definanziamento e il mancato intervento sul modello
organizzativo viene pagato a caro prezzo dagli operatori malpagati, aggrediti, svalorizzati e
usurati da carichi di lavoro inaccettabili, e dai cittadini che vedono spesso mancare le risposte
adeguate in termini di cura.


Eppure la pandemia aveva mostrato i danni del disinvestimento nei professionisti, negli
operatori e nel finanziamento del SSN.


Il Governo ignora quella lezione e anzi appare incapace di dare risposte adeguate all’emergenza
salute.


I ministeri, a partire da giustizia e cultura, le agenzie fiscali , gli enti previdenziali, tutti i
comuni, le città metropolitane e le province, le regioni, gli ospedali e le aziende sanitarie vivono
oggi una crisi profonda che riguarda la carenza di personale, i bassi salari dei dipendenti, i pochi
finanziamenti e l’aumento della domanda di prestazioni da parte dei cittadini.


Oggi la vertenza dei settori pubblici è sempre di più una vertenza generale che riguarda i diritti
di tutte e tutti.


Abbiamo trattative complesse in Aran e con il Governo perché per Fp Cgil, Uil Fpl e Uil Pa
a queste condizioni non ci sono risposte adeguate per funzioni centrali, funzioni locali, sanità,
vvff, sicurezza e difesa, sia per il comparto che per la dirigenza. Per la Presidenza del Consiglio
dei Ministri siamo addirittura una tornata contrattuale indietro.


Non va certo meglio nei settori privati dei servizi pubblici che ci vedono impegnati in
scioperi, presentazione di piattaforme e vertenze in tutto il territorio nazionale.
Per questa ragione riteniamo vada data una risposta adeguata che faccia comprendere al
Parlamento, al Governo e a tutte le nostre controparti che occorrono risposte di segno diverso
da quelle date finora.


Nella prossima manovra economica il governo e il parlamento possono decidere di dare
queste risposte attraverso ulteriori stanziamenti e si può e deve aprire un confronto con le
organizzazioni sindacali sia sulla contrattazione che sull’occupazione che sul finanziamento dei
servizi pubblici a partire dalla salute.


Per questo chiediamo a tutti di calendarizzare a partire dal prossimo 23 settembre al 18
ottobre assemblee in tutti i luoghi di lavoro per aggiornare le lavoratrici e lavoratori
sull’andamento delle trattative e delle vertenze, sulle nostre proposte e sulla necessità di una
forte e radicata mobilitazione a partire da una Manifestazione Nazionale promossa dalle nostre
Federazioni il prossimo 19 Ottobre a Roma, dal titolo “Salario, Salute, Diritti, Occupazione,
Vogliamo tutta un’altra Pubblica Amministrazione”.


Rimanendo in attesa dei calendari delle assemblee da promuovere congiuntamente, vi
manderemo ulteriori materiali e dettagli logistici quanto prima.


Augurandovi Buon Lavoro e certi della convinta e positiva risposta Vi inviamo Cordiali Saluti.
Serena Sorrentino Rita Longobardi Sandro Colombi
Segretaria generale Fp Cgil Segretaria generale Uil Fpl Segretario generale Uil Pa