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I dati provvisori sulla rappresentatività nel settore pubblico per il triennio 2022-2024, recentemente diffusi dall’ARAN, confermano che nel comparto Funzioni Centrali la UIL è una splendida realtà. La nostra organizzazione si conferma il terzo sindacato più rappresentativo. Se poi guardiamo il dato relativo alle deleghe, la UILPA conquista addirittura il secondo posto assoluto.

Un risultato che non esito a definire molto positivo se consideriamo: 1) la sproporzione di mezzi tra noi e le altre due grandi confederazioni; 2) la drastica riduzione degli organici perseguita da governi di tutti i colori. Ma al di là dei numeri, quello che conta è il dato politico che emerge da questa rilevazione.

In Italia la Pubblica Amministrazione è l’unico settore lavorativo in cui esiste un sistema di misurazione oggettiva della rappresentatività sindacale. Un sistema che funziona da 25 anni anche grazie alla qualità delle intese che lo sostengono. Un sistema che rende la contrattazione del settore pubblico un punto di riferimento imprescindibile per l’intero panorama contrattuale nazionale, anche sotto l’aspetto della legittimità giuridica degli accordi.

Pertanto, le organizzazioni sindacali rappresentative nella P.A. hanno il diritto di rivendicare la completa attuazione di tutti gli accordi sottoscritti con il governo (attraverso l’ARAN) e con le singole amministrazioni (attraverso la contrattazione decentrata).

Le continue inadempienze delle nostre controparti rispetto a tante importanti clausole del CCNL sono inaccettabili perché, di fatto, rinnegano il valore giuridico degli accordi raggiunti proprio nell’unico pezzo del mondo del lavoro dove la rappresentatività sindacale viene regolarmente rilevata e certificata. Mi riferisco, per esempio, al lavoro a distanza, agli Organismi Paritetici per l’Innovazione, al nuovo ordinamento professionale, al coinvolgimento sulla definizione dei fabbisogni e sull’organizzazione del lavoro e così via.

Questa oggi è la grande contraddizione che affligge il settore pubblico contrattualizzato, di cui le Funzioni Centrali sono l’espressione più evidente. Per tale motivo la UILPA non smetterà di lottare per riportare sotto l’egida della contrattazione tutti gli aspetti che riguardano la sfera dei diritti e dei doveri nel rapporto di lavoro alle dipendenze della P.A.

Il nostro imperativo è sottrarre all’arbitrio della legge le condizioni di svolgimento dell’attività lavorativa nelle amministrazioni del comparto, respingendo i continui assalti della politica e l’invadenza delle lobby. Lo facciamo da 25 anni e continueremo a farlo, perché ne abbiamo il diritto, ne abbiamo la volontà e soprattutto ne abbiamo la legittimità.

Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

Roma, 27 dicembre 2022