Dura lettera ai vertici ministeriali competenti a firma del segretario generale Alfonso Farruggia
"Nell’Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna di Palermo non sono rispettate le linee organizzative contenute nel piano del lavoro agile, né tantomeno le disposizioni della legge 115 del 9 agosto del 2022 (Decreto Aiuti Bis)". Lo denuncia la segreteria provinciale della Uil Pubblica Amministrazione, che chiede spiegazioni sulle ragioni e provvedimenti risolutivi immediati.
"Davvero inspiegabile - commenta Alfonso Farruggia, segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione di Palermo e della Sicilia - che la direzione reggente dell’Ufficio Interdistrettuale dell’Esecuzione Penale Esterna non abbia provveduto a rispettare le linee contenute nel piano organizzativo del lavoro agile, disposte dal Ministero di competenza, né tantomeno ad applicare il contenuto della legge 115 del 9 agosto del 2022, il Decreto Aiuti bis”. Osservazioni e perplessità messe nero su bianco in una lettera, a firma dello stesso segretario generale, inviata, tra gli altri, alla direzione generale dell’Esecuzione Penale Esterna e di Messa alla prova e alla direzione generale del Personale del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità e all’Ispettorato del Ministero della Funzione Pubblica. E ad Anna Internicola, direttore reggente dell’Ufficio Interdistrettuale dell’Esecuzione Penale Esterna del capoluogo siciliano.
Nello specifico, l’organizzazione sindacale chiede chiarimenti urgenti in merito alla mancata applicazione integrale della norma contrattuale all’Uiepe di Palermo. "Norma che – precisa Alfonso Farruggia – ha anche una precisa valenza sociale: il lavoro agile, infatti, salvaguarda soprattutto coloro che sono esposti a un maggiore rischio per la salute nel caso di contagio, per via dell’età o degli esiti di alcune patologie oncologiche, o a causa dello svolgimento di terapie salvavita, come sancito nel Decreto legislativo 105/2022, che conferma le regole già previste per il passato, introdotte dalla prima emergenza Covid, ai sensi dell’articolo 26 del Decreto Cura Italia che, fin dai mesi iniziali della pandemia, stabilisce le tutele in materia".
"Senza dimenticare - prosegue - i genitori lavoratori dipendenti che abbiano almeno un figlio minore di quattordici anni a condizione che, nel nucleo familiare, non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito”. L’organizzazione sindacale sollecita pertanto l’applicazione integrale del Pola, il Piano organizzativo del lavoro agile, a seguito delle segnalazioni di alcuni lavoratori. "La posizione dell’amministrazione nei loro confronti è lesiva e ne mette a rischio la salute – si legge nella lettera inviata ai vertici ministeriali – e risulta incomprensibile sotto molti aspetti: come è noto, infatti, la modalità lavorativa agile o da remoto, è volta non solo all’efficientamento dei servizi pubblici, poiché si fonda sul raggiungimento degli obiettivi funzionali dell’amministrazione, ma anche a un’azione, strategicamente rilevante, di risparmio soprattutto energetico che, nel momento storico in atto, appare non soltanto opportuno ma addirittura necessario".
Fonte: PalermoToday