Da Ansa.it
ROMA - Sono oltre 30 mila in piazza per la manifestazione nazionale organizzata dalle categorie del pubblico impiego di Cgil e Uil per lo sciopero generale dei servizi pubblici contro i tagli e gli esuberi previsti dalla spending review. La cifra viene riferita dagli stessi organizzatori.
Colosseo, Foro Romano e Palatino, Crypta Baldi oggi sono rimasti chiusi per lo sciopero dei lavoratori del pubblico impiego. Aperti invece il Museo di Palazzo Massimo, le Terme di Diocleziano, Palazzo Altemps e gli scavi di Ostia. Lo si apprende dalla soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma.
Il leader della Cgil, Susanna Camusso, è intervenuta dal palco della manifestazione. Lo sciopero di oggi dei servizi pubblici "in tutta Italia ha uno scopo: cambiare la legge sulla spending review" e per questo obiettivo "non intendiamo né fermarci, né rassegnarci. Continueremo la nostra iniziativa perché stiamo difendendo questo Paese"."Cambiare si può e in meglio si puo", sostiene.
"Alla politica diciamo: siamo ad un punto di non ritorno. O avete la forza di rinnovarvi davvero o continuerà l'idea che la politica è sempre schifezza". Questo l'appello del leader della Cgil. "L'assenza della politica non porta democrazia. Tornate alla vostra funzione che è quella di stare con i cittadini, di dare risposte alle persone", aggiunge, sostenendo che "la politica ha la straordinaria responsabilità della condizione in cui si trova oggi il lavoro pubblico".
"Sono dispiaciuto" dice il leader della Uil, Luigi Angeletti, sull'assenza della Cisl dalla sciopero generale dei servizi pubblici indetto da Cgil e Uil. Ma "non consideriamo l'unità un tabù. Il compito del sindacato é fare una buona politica sindacale e risolvere il problemi", aggiunge Angeletti, sottolineando tuttavia "il rapporto fraterno con la Cisl, ma ogni tanto abbiamoopinioni diverse. Oggi purtroppo non c'é la Cisl".
"Il successo del nostro sciopero generale e la partecipazione alla manifestazione di Roma, oltre 30mila persone nonostante la pioggia, sono la migliore risposta che le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici potessero dare al Governo e al suo progetto di riduzione dello spazio pubblico", questo il contenuto di una nota unitaria di Rossana Dettori, Domenico Pantaleo, Giovanni Torluccio, Benedetto Attili e Alberto Civica, rispettivamente segretari generali di Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-pa e Uil-Rua, che hanno proclamato lo sciopero. E chiedono "un passo indietro" al governo "La spending review rischia di creare, dopo il dramma degli esodati dei settori privati, un esodo forzato dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, peraltro gestito in modo autoritario, senza un confronto costruttivo con le forze sindacali.
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intervento di Luigi Angeletti |
I provvedimenti del Governo Monti aggraveranno le condizioni del settore pubblico - continuano i cinque sindacalisti - creando nuova disoccupazione. Dagli esuberi fino all'espulsione dei precari, passando per tagli lineari insopportabili, siamo di fronte a un'emergenza sociale senza precedenti e senza paragoni con altre crisi aziendali". Questa giornata "é solo la prima fase della nostra mobilitazione, che continuerà se non dovessero giungere risposte risolutive. Il Governo - concludono i cinque segretari generali - faccia un passo indietro".
Lavoratori in piazza per lo sciopero generale dei servizi pubblici proclamato dalle sigle di categoria di Cgil e Uil (Fp-Cgl, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-Pa e Uil-Rua) contro i tagli "lineari" previsti dalla spendig review. Slogan della protesta "Basta colpire i più deboli. Abbiamo già dato!". A Roma si tiene la manifestazione nazionale, con il corteo partito da Piazza della Repubblica e diretto a Piazza Santi Apostoli, dove i segretari generali di Cgil e Uil, Susanna Camusso e Luigi Angeletti, terranno il comizio conclusivo. Molte le bandiere e gli striscioni che i lavoratori, arrivati da più parti d'Italia, mostrano in piazza
Incrociano le braccia gli statali, i medici, i lavoratori degli enti locali, delle università e della ricerca, dei conservatori e delle accademie. La protesta va dalle amministrazioni alla sanità: potrebbe quindi risultare difficile ritirare un certificato o rispettare le visite non urgenti. Non riguarda i trasporti (ad eccezione degli addetti dell'Anas e delle società del gruppo, come la società Stretto di Messina) e la scuola (che invece sciopererà il 12 ottobre).
Di fronte alla crisi ed ai tagli della spending review, "bisogna aprire una nuova stagione di grande cooperazione tra tutti quelli che hanno a cuore il bene comune", sostiene il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che pur senza entrare nello specifico dello sciopero 'separato', aggiunge che "recriminazione e contrapposizione non portano a nulla". Il decreto sulla spending review prevede una riduzione del 20% delle dotazioni organiche dei dirigenti e del 10% degli altri dipendenti. Gli esuberi sono già stati stimati in 24 mila. "L'idea di tagli dell'occupazione è l'ultima cosa di cui l'Italia ha bisogno", afferma Camusso: "Abbiamo detto in tutti i modi al Governo quali sono secondo noi le cose urgenti che può fare anche un Governo che ha pochi mesi di fronte a sé per dare un respiro al lavoro" che è il punto da cui "ripartire" ed "abbiamo detto che, se non ci saranno risposte continueremo la mobilitazione", avverte il leader della Cgil.