La Uilpa Sicilia “sfida” l’amministrazione del tribunale, l’Asp di Palermo e l’Assessorato regionale alla salute: “il sindacato pronto a pagare i tamponi per i propri iscritti”
Sale a sette il numero dei positivi al Coronavirus presso l’Ufficio Notificazioni, Esecuzioni e Protesti della Corte di Appello di Palermo e la Uil Pubblica Amministrazione Sicilia torna a chiedere la chiusura immediata dei locali.
“Nel mese di settembre l’attività dell’UNEP e di altri uffici – afferma il segretario generale Alfonso Farruggia – è ripartita all’insegna della più totale noncuranza dell’emergenza sanitaria ancora in corso, come dimostrano i contagi crescenti”.
“La UILPA – dichiara – comprende le esigenze legate al lavoro e alle attività professionali degli avvocati, ma l’avere ignorato colpevolmente la gravità del virus ha condotto agli esiti nefasti che oggi sono sotto gli occhi di tutti: lo ripetiamo, non riusciamo a darci una spiegazione dell’attuale immobilismo da parte dell’amministrazione e degli organi preposti al controllo sanitario”.
Farruggia si riferisce, in particolare, ai due nuovi casi di contagio presso l’UNEP, e all’assenza, ad oggi, di tamponi rapidi per il personale.
“Alla luce di tutto ciò – annuncia il segretario – la UILPA Sicilia ha deciso di pagare i test da effettuare ai propri iscritti: non vediamo all’orizzonte altre iniziative possibili per scongiurare l’ulteriore diffusione del virus, al netto dei tanto attesi interventi istituzionali”.
“Immaginiamo , e ci spiace dirlo – prosegue – che si tratterebbe di una sconfitta per l’amministrazione e le istituzioni in un momento così delicato: è irrituale, infatti, che il sindacato debba sostituirsi ed esse”.
“Tutto ciò – chiarisce l’esponente della Uil – sarebbe destinato ad avere conseguenze profonde nel rapporto con le istituzioni che hanno fatto mancare la propria attenzione: si aprirebbe un vulnus , laddove non dovessimo registrare alcun segnale significativo, propedeutico a una vertenza condotta nell’esclusivo interesse della salute pubblica”.
“Non è esagerato – prosegue – parlare infatti, in questa fase, di un vero e proprio focolaio, per il quale non è difficile prevedere un ulteriore peggioramento proprio a causa della mancata attuazione di provvedimenti a tutela della salute del personale: primo fra tutti, la chiusura, più volte invocata dalla UILPA, degli uffici a scopo precauzionale”.
Non è tutto: a preoccupare il sindacato anche la problematica situazione denunciata dai giudici di pace che si aggiunge allo stato di agitazione proclamato dagli avvocati palermitani attraverso l’Ordine professionale.
“Il sistema giudiziario nel suo complesso – afferma il segretario – è sottoposto ad assembramenti che mettono ad alto rischio, oltre al personale, anche i giudici di pace e gli stessi avvocati, come testimoniano le denunce, ad opera delle due categorie, riguardanti i rischi per la salute e le difficoltà organizzative del lavoro negli uffici a causa del virus, che sta scoperchiando le falle di un assetto non ancora pronto a fronteggiare simili disagi anche per via dell’assenza di supporti telematici volti a favorire il lavoro in altre forme”.
“I locali non sono stati interessati da alcun adeguamento – prosegue Farruggia – che tenesse conto delle mutate condizioni in termini di incolumità e sicurezza, così come nessuna sostanziale modifica è stata apportata alla turnazione: insomma, ora sono gli avvocati e i giudici di pace a chiedere con insistenza ciò che la UILPA ha proposto sin dagli inizi della pandemia, a partire dalla differenziazione degli orari per le udienze e dalla celebrazione dei processi per via telematica”.
“È impensabile – afferma – che tutto venga affidato al semplice buon senso: l’ufficio del giudice di pace, come dichiarato dallo stesso magistrato Giulio Corsini che collabora con la presidenza per la gestione, è del tutto inadeguato a ospitare le udienze per via della conformazione dei locali che, essendo angusti, favoriscono l’assembramento anche a causa dell’affollamento determinato dalla presenza degli avvocati”.
“Si tratta – spiega Farruggia riferendosi alle dichiarazioni di Corsini – di una vera e propria autodenuncia, fatta nella consapevolezza della gravità della situazione in atto, come testimonia anche un recente test sierologico di un cancelliere risultato positivo, attualmente in quarantena domiciliare e in attesa degli esiti del tampone”.
In cima alle preoccupazioni della UILPA Sicilia anche la questione delle mascherine e dei dispositivi di sicurezza individuale che, secondo il sindacato, non sarebbero stati forniti capillarmente a tutto il personale: nello specifico, Farruggia si riferisce alla nuova ordinanza della Regione Siciliana che impone dal 30 settembre, un utilizzo più stringente.
“Ad oggi – commenta – non ci risulta che gli uffici giudiziari abbiano consegnato quotidianamente almeno una mascherina di tipo chirurgico al personale”.
“Guardiamo con molto interesse – conclude Farruggia – alla soluzione, proposta dalla stessa amministrazione giudiziaria e comunicata alle organizzazioni sindacali di categoria, di rilanciare il lavoro agile come strumento privilegiato in questa fase delicata che richiede flessibilità e semplificazione massime per contribuire alla tutela della salute del personale”.
Un processo che, di recente, è stato supportato anche attraverso l’acquisto di dodicimila pc portatili da distribuire su tutto il territorio nazionale per favorire lo smart working.