In merito alle recenti dichiarazioni del governo Musumeci relative all’ultima contestazione sulla gestione dei cantieri stradali in Sicilia, si registra la presa di posizione dei sindacati CGIL, CISL e UIL regionali ANAS di categoria, che stigmatizzano i modi e le forme dello scontro in atto perchè, secondo le sigle, “ledono e denigrano l’immagine di tutti i lavoratori del comparto al di là delle stesse intenzioni”.
“Pur consapevoli delle notevoli criticità esistenti nella gestione degli appalti, a causa di farraginosi iter procedurali che rispondono a norme concepite quasi per non fare – si legge in una nota a firma di FILT CGIL, FIT CISL e UILPA ANAS – è ingiusto e pretestuoso colpevolizzare, di fatto, i lavoratori : giova ricordare che, nella rete autostradale e stradale della Sicilia i dipendenti svolgono la loro attività giornalmente, con spirito di sacrificio e abnegazione al lavoro, operando, anche durante questo periodo di emergenza sanitaria, con la loro professionalità a servizio dell’utenza per garantire la sicurezza della circolazione stradale”.
Il tutto, precisano i sindacati, mettendo molte volte a repentaglio anche la propria incolumità in cantieri e attività lungo arterie stradali viarie in presenza di traffico con elevato rischio di investimento.
“Riteniamo che tale clima di scontro, in un momento nel quale è necessario dare piena e compiuta attuazione agli importanti investimenti dell’ANAS in Sicilia – si legge ancora – previsti nel piano quinquennale aziendale secondo i contratti di programma stipulati con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che ammontano a svariate centinaia di milioni di euro, non aiuti l’avanzamento e la realizzazione degli ambiziosi obiettivi che il piano prevede e che la Sicilia merita”.
“Soprattutto in questi momenti – aggiungono Riccardo Cicero (FILT CGIL) Giovanni Montana (FIT CISL) e Cesare La Cara (UILPA ANAS) – infatti, dopo un’emergenza sanitaria globale che ha danneggiato pesantemente l’economia già martoriata della nostra regione, è auspicabile un’azione unitaria da parte di tutte le istituzioni per sbloccare e rilanciare i cantieri e gli investimenti autostradali e stradali in modo che gli imponenti finanziamenti in arrivo, anche europei, possano risollevare il commercio e il turismo nell’isola con nuovi sbocchi occupazionali in tutti i settori produttivi”.
Il rischio, secondo i sindacati, sarebbe la perdurante mortificazione del territorio e dei suoi cittadini “che vedono ancora una volta leso il diritto ad una mobilità migliore”: una condizione che, di fatto, nega una competitività produttiva, azzerando possibilità di sviluppo e crescita del PIL regionale.
Le organizzazioni sindacali a difesa dei lavoratori dell’ANAS chiedono, alla luce di queste considerazioni, un confronto fattivo e di collaborazione istituzionale per superare le difficoltà tipiche del settore e rilanciare tutti i cantieri, sia quelli in corso di esecuzione relativi al miglioramento dell’autostrada A19 Palermo – Catania, al completamento del Viadotto Imera e all’ammodernamento della SS 640 Agrigento – Caltanissetta e della SS 121 Palermo – Agrigento che quelli di futura programmazione per l’intera rete viaria siciliana comprese le autostrade di competenza diretta della Regione, gestite tramite il CAS.