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da uil.it

DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO CONFEDERALE UIL, ANTONIO FOCCILLO, E DEI SEGRETARI GENERALI DELLE CATEGORIE DEL PUBBLICO IMPIEGO DELLA UIL, MICHELANGELO LIBRANDI, PINO TURI E NICOLA TURCO

Stamani i Segretari generali delle categorie del Pubblico Impiego della UIL, Michelangelo Librandi, Pino Turi e Nicola Turco, insieme al Segretario Confederale, Antonio Foccillo, si sono riuniti per definire la linea della prossima e vicina azione della UIL nei confronti del Governo.

Rinnoviamo l’evidenza, se fosse ancora una volta necessario, che le risorse ad oggi stanziate non possono considerarsi sufficienti a coprire un rinnovo contrattuale adeguato e rispettoso dei lavoratori pubblici. Continueremo, pertanto, a rivendicare un incremento delle risorse fin da questa legge di bilancio, pur consci che anche la prossima manovra dovrà destinare un’ulteriore e importante copertura per il rinnovo del triennio 2019/2021. È quindi importante che il Governo prenda un impegno in tal senso già da ora.

Altre vie, inoltre, possono essere, come già in più occasioni dalla UIL proposte, quelle della defiscalizzazione degli incrementi e dell’armonizzazione del regime fiscale del salario accessorio tra il settore privato e quello pubblico.

Peraltro, in questa partita ribadiamo che è fondamentale liberare e garantire gli spazi di agibilità delle relazioni sindacali, a partire dalla contrattazione a tutti i livelli. Per fare questo, proporremo ancora una volta al Governo, negli incontri a venire, la nostra ferma intenzione di costruire insieme un accordo quadro sul modello di quello del 30 novembre 2016 che riabiliti la comune visione delle Pubbliche Amministrazioni. È necessario, pertanto, restituire pieno ruolo alla contrattazione nella disciplina del rapporto di lavoro (organizzazione del lavoro, sanzioni disciplinari, malattia, Tfr) salvaguardando, così,  le varie specificità di settore; garantire, attraverso la partecipazione, il benessere lavorativo e le professionalità dei pubblici dipendenti; superare definitivamente i fenomeni ancora diffusi di precariato e coprire le tante carenze organiche in settori nevralgici dei servizi al cittadino, attraverso un piano straordinario di assunzioni. Il tutto nell’ambito di un’unità nazionale che non può sciogliersi in un regionalismo egoistico.