Il coordinatore generale UILPA INPS Sergio Cervo: “superare il problema del mansionismo e colmare le carenze di organico”
L’ordinamento professionale dei dipendenti INPS e il superamento del mansionismo al centro dell’assemblea dei lavoratori svoltasi a Palermo presso la sede della Uil Sicilia, alla presenza del coordinatore generale UILPA INPS Sergio Cervo.
Tematiche che hanno animato il dibattito anche alla luce delle funzioni acquisite negli ultimi anni dall’Istituto, tra le quali figurano il reddito di cittadinanza, quota cento e altre misure legate al welfare.
L’incontro sindacale ha acceso i riflettori su alcune delle istanze nevralgiche riguardanti l’organizzazione del lavoro e i passaggi verticali nelle aree A, B e C.
I lavori hanno visto la presenza di Claudio Barone e Luisella Lionti, rispettivamente segretario generale e organizzativo della Uil Sicilia e la partecipazione, tra gli altri, del segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Sicilia Alfonso Farruggia congiuntamente ai coordinatori, regionale e provinciale, Francesco Crisafulli e Antonino Borzilleri e del direttore regionale dell’INPS In Sicilia Sergio Saltalamacchia.
“Nel triennio è prevista la fuoriuscita di circa 4 mila unità per effetto di quota cento – afferma Cervo – pertanto esiste un deficit di organico che neppure le recenti assunzioni, circa 3.900 in tutta Italia, hanno colmato” .
In merito al mansionismo, tema attorno al quale si concentrano molte delle preoccupazioni del sindacato, Cervo ha chiesto per i lavoratori il riconoscimento dell’inquadramento nell’area superiore.
“Al più presto – ha aggiunto – occorrerà aprire le trattative per il CCNI 2019 , al fine di portare a compimento gli impegni presi nelle dichiarazioni congiunte relative alle progressioni orizzontali verso la posizione apicale delle rispettive aree per il personale attualmente inquadrato in A2 e B2”.
“Infine – ha concluso l’esponente sindacale –occorre rivedere e aggiornare il sistema di misurazione della produttività e di valutazione della performance e rimodulare, inoltre, il sistema indennitario collegato alle posizioni organizzative”.