Da uil.it
In risposta alle tante notizie che stanno circolando sugli organi di stampa circa le risorse che sembrerebbero esser state fissate nel testo della manovra, come UIL vogliamo precisare che quest’ultime, sempre stando alle indiscrezioni, non risultano sufficienti a concludere i rinnovi contrattuali della tornata in essere ormai già da un anno.
Gli stanziamenti previsti, infatti, non consentono di recuperare pienamente il potere d’acquisto di lavoratori che, solo dopo quasi dieci anni, si sono visti adeguare in parte il proprio trattamento economico.
Eppure, allo stesso tempo, convinti dell’importanza della parte normativa dei contratti collettivi e consci del terreno che ancora bisogna riconquistare per ripristinare l’equilibrio tra legge e contratto, manifestiamo la volontà e l’esigenza di avviare fin da subito il negoziato su temi - quelli della disciplina del rapporto di lavoro - che richiedono un serio approfondimento che non può esser contingentato, ridimensionato e affrettato da trattative dell’ultimo minuto in Aran.
Pertanto, è comunque prioritario tornare ai tavoli di trattativa per ragionare e lavorare su tutti quei profili che nella precedente tornata i tempi dettati dal momento non hanno permesso di affrontare compiutamente. Per farlo è imprescindibile, ponendosi sulla scia di quello che è stato l’accordo del 30 novembre 2016, affermare con forza la primazia del contratto nella disciplina del rapporto di lavoro alle dipendenze delle PP.AA., restituendo quindi alla contrattazione ruolo e funzione piena di regolamentazione. Ciò anche al fine di eliminare tutte quelle disparità di trattamento che permangono con i lavoratori del settore privato, come le visite fiscali, la trattenuta economica per malattia, il trattamento di fine servizio.
È ovvio che gli esiti dei negoziati, nell’intreccio tra parte normativa ed economica, non potranno che dipendere dalle opportune poste economiche necessarie a poter apporre la firma su un contratto che riconosca la professionalità della platea cui si rivolge.
Per noi, infine, resta imprescindibile anche la conclusione del lavoro delle Commissioni paritetiche, prima dell’avvio dei nuovi contratti, per definire il nuovo ordinamento professionale che va coperto anche economicamente.
Roma, 16/10/2019