ORA BASTA, perché la misura è colma! Questo è un grido di rabbia, di indignazione, di fastidio.

E’ un urlo che proviene dal cuore e dal cervello, che esprime uno stato d’animo esacerbato e furibondo.

L’opinabile ridondanza di punti esclamativi è voluta, assolve ad una funzione strumentale idonea a trasferire ad un concetto espresso per iscritto una sonorità tale da renderla acusticamente percettibile a chi legge, perché veramente non ne possiamo più!

La campagna comunicativa da tempo messa in atto per colpire il Pubblico Impiego sta assumendo contorni assurdi e inaccettabili, trasformandosi in un vero bombardamento mediatico che solleva inquietanti interrogativi sul rapporto politica-media.

E invece di parlare delle colpe di larga parte della politica, che ci sta portando lentamente a combattere una guerra che di fatto ci ha tolto la sicurezza quotidiana, che di fronte alla questione delle banche sceglie di stare dalla parte dei più forti a danno dei deboli, in questi giorni l’argomento preferito dai media è costituito dai dipendenti pubblici. I lavoratori del pubblico impiego, infatti, sono di nuovo alla ribalta e lo sono occupando nei giornali, nei telegiornali, nei talk show e nei salotti televisivi spazi talmente ampi da instillare nell’opinione pubblica il convincimento che i problemi di cui sta parlando corrispondano ad un fenomeno di vasta scala, di per sé determinante per il futuro del Paese….