Il ministro Madia ha annunciato l’apertura del tavolo coi Sindacati entro luglio. Il Segretario Generale della UILPA, Nicola Turco, rilancia: «No ad ipotesi di discriminazione e di divisione del mondo del lavoro. Si tratta anche di una misura economica per il rilancio del Paese»

l Ministro Madia ha annunciato che entro il mese di luglio i Sindacati saranno convocati per l’apertura della contrattazione. Da alcune fonti si è appreso anche che possa essere allo studio una proposta di rinnovo solo per una parte di dipendenti pubblici. Che ne pensa Segretario?

«Le ipotesi circolate in ordine ad un rinnovo parziale dei contratti, inteso a limitare gli adeguamenti economici solo ad una parte di lavoratori pubblici prendendo a riferimento le attuali soglie di retribuzione, ci trova fermamente contrari. Il contratto è un diritto sacrosanto che non può essere negato ad alcuno ed è di tutta evidenza che la sua stessa natura giuridica ne impone l’applicazione  all’intera  platea  di lavoratori. Una diversa prospettiva, oltre che porsi in palese violazione dei diritti costituzionalmente  sanciti,  sarebbe oltremodo lesiva della dignità e della professionalità di tanti lavoratori che da sette anni stanno pagando a caro prezzo gli effetti di una crisi cui non hanno minimamente contribuito».

Come si porrebbe quindi la Uilpa di fronte ad un’ipotesi di questo tipo?

«Dal momento che si tratterebbe di un atteggiamento assolutamente discriminatorio, per noi sarebbe del tutto inaccettabile. Non siamo disposti a tollerare ulteriori interventi intesi a frammentare il mondo del lavoro. Riteniamo fondamentale estirpare ogni derivazione culturale di tipo conflittuale poiché la divisione del mondo del lavoro, erodendo in modo differenziato diritti e tutele, genera malanimo e ostilità, lede il concetto stesso di democrazia e non risponde ai canoni di una società costituita sul valore fondante del lavoro. Per tali motivi, esigeremo che la stessa salvaguardia delle specificità, sovente millantata come garanzia di diritti, sia reale e non costituisca il paravento della politica del divide et impera!»

Quindi contratto uguale per tutti?

«Assolutamente sì. Il rinnovo del contratto deve garantire un adeguato recupero del potere di acquisto, eroso da sette lunghi anni di fermo retributivo, a tutti i 3 milioni di dipendenti pubblici che  quotidianamente  assicurano l’erogazione dei servizi pubblici alla collettività, nessuno escluso, si tratta di un presupposto fondamentale per restituire la dignità che loro compete».

Nessun elemento di differenziazione?

«L’unico elemento di differenziazione di tipo economico sul quale possiamo aprire un confronto riguarda la distribuzione di risorse accessorie, a patto che siano aggiuntive rispetto a quelle già in godimento. Noi siamo a favore della valutazione del merito ma, affinché ciò sia possibile, è necessario individuare gli strumenti che ne consentano un  esito  trasparente  e  obiettivo, attraverso un sistema basato su criteri oggettivi, scevri da interpretazioni personalistiche  e  soggettive,  e soprattutto distante dalla presunzione di esistenza di predeterminate percentuali negativamente connotate. Ed è chiaro che il recupero della dignità dei lavoratori del Pubblico Impiego deve necessariamente passare attraverso il superamento di quelle norme inique che attualmente sottendono ai procedimenti di  valutazione,  sui  quali  occorre intervenire in modo serio e pragmatico».

Segretario, ma il rinnovo del contratto ha ricadute positive anche al di fuori del Pubblico Impiego?

«Certamente. Il rinnovo del contratto assolve  anche  ad  una  funzione economica che travalica il perimetro del mondo del lavoro pubblico. Il rinnovo dei contratti pubblici costituisce una misura economica di grande impatto, infatti nel momento in cui nuove risorse verranno immesse nel circuito del mercato, enormi saranno i vantaggi che ne deriveranno per tutti gli operatori economici, piccoli imprenditori e grandi aziende. E’ elementare che se il potere di acquisto venisse adeguato al costo della vita, nei bilanci familiari – oggi stremati dalla obbligatorietà delle spese indifferibili correlate ai bisogni primari – potrebbero trovare collocazione anche piccole poste da destinare ai bisogni finora differiti».

Con la nuova stagione contrattuale quali altre priorità ci sono?

«Nell’ambito  della  prossima contrattazione  riteniamo  prioritario che si definisca un nuovo sistema di relazioni sindacali che abbia come fine il recupero dell’efficienza e della piena funzionalità  delle  amministrazioni pubbliche. Si tratta di un obiettivo sul quale devono convergere gli interessi di tutte le parti coinvolte, noi siamo fermamente convinti che le esigenze della collettività debbano costituire la finalità essenziale e che l’ottimizzazione degli standard qualitativi e quantitativi nell’erogazione dei servizi pubblici passino necessariamente attraverso il confronto ed il dialogo costruttivo tra datori di lavoro e rappresentanze deilavoratori».

Segretario, cosa si auspica?

«L’auspicio è che possa instaurarsi sin dall’inizio un clima di collaborazione e di dialogo costruttivo, elementi indispensabili  per  favorire l’individuazione di percorsi condivisi e di soluzioni idonee a garantire il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e la valorizzazione della professionalità di quel grande capitale umano che costituisce la più grande ricchezza che la Pubblica Amministrazione possiede. Solo partendo da questo convincimento è  immaginabile  che  la  macchina pubblica  possa  abbandonare  le mulattiere impervie, oscure, sulle quali sta pericolosamente arrancando, vittima di deviazioni incomprensibili imposte da politiche miopi e poco perspicaci, e tornare finalmente in carreggiata, a viaggiare su strade a scorrimento veloce che consentano di guardare verso orizzonti aperti e luminosi».

Ufficio Stampa UILPA

L’ufficio stampa UILPA ha realizzato il servizio dell’assemblea, disponibile sul canale youtube di UILPA Tv.
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