Il mondo del lavoro siciliano vive una condizione di grande sofferenza. I disoccupati, secondo gli ultimi dati, sono il doppio rispetto alla media nazionale.
Negli anni della crisi si sono persi 170mila posti di lavoro.
Il Pil nell'Isola, dal 2008 al 2014, ha registrato una caduta del 17%, con punte del 40% nel settore Industria e del - 58% in quello delle Costruzioni.
Nessuna prospettiva si apre per i giovani, se non quella di un tirocinio che difficilmente alla scadenza sarà confermato come lavoro, mentre per i precari storici
non arriva ancora la stabilizzazione e diventa sempre più difficile ottenere anche l'ennesima proroga dei contratti.
Nella Formazione professionale e per quanto riguarda gli Sportelli Multifunzionali, la mancanza di una riforma ha causato migliaia di licenziamenti e adesso i tagli
rischiano di abbattersi anche sulla Forestazione e sui Consorzi di Bonifica, necessari per sviluppare una seria politica di tutela del territorio.
Drammatica è la condizione in cui versano le infrastrutture viarie e i collegamenti: autostrade interrotte, rete stradale abbandonata a se stessa, collegamenti marittimi
e ferroviari insufficienti. In queste condizioni è difficile mantenere standard produttivi competitivi, attirare investimenti e creare buona occupazione.
E' necessario che la politica punti al risanamento del bilancio e a una riorganizzazione della macchina burocratica e delle attività finanziate dalla Regione.
Serve intervenire, prima che sia troppo tardi, sulle Partecipate per scongiurarne il definitivo sfascio e soprattutto per qualificare e salvaguardare i servizi a esse
delegati (Riscossione dei tributi, Acqua, Rifiuti).
In tale contesto, anche per l'approssimarsi della Legge di Stabilità, è urgente aprire tavoli di confronto sulle vertenze "storiche" mai risolte, che riguardano settori che
non sopravvivrebbero senza un intervento finanziario, con la conseguenza inevitabile di gravissime tensioni sociali.
Non bisogna sprecare l'occasione di utilizzare bene le risorse dei Fondi strutturali della nuova programmazione europea 2014-2020, per creare occasioni di sviluppo
nel prossimo decennio.
Per quanto riguarda il confronto con il Governo nazionale e con il sistema delle aziende pubbliche di servizi - in particolare Anas e Ferrovie dello Stato - si
rivendica l'attuazione degli accordi di Programma Quadro per la modernizzazione della rete ferroviaria, della portualità e della logistica.
Sono necessarie, inoltre, risorse per gli ammortizzatori sociali per evitare la desertificazione produttiva e la macelleria sociale.

 

- Lotta all'evasione; Riorganizzazione di Riscossione Sicilia; Superamento delle addizionali regionali
- Misure di inclusione sociale e contrasto alla povertà e sostegno delle persone non autosufficienti
- Finanziamento degli ammortizzatori sociali
- Creazione della centrale unica degli acquisti; costi standard e taglio delle consulenze e degli sprechi
- Riforma e ammodernamento dell'Amministrazione regionale
- Superamento dell'impasse sulla riforma delle Province
- Velocizzazione delle procedure autorizzative per investimenti produttivi nei settori strategici (bonifiche, petrolifere, dell'automotive e della cantieristica meccanica ed edile)
- Programmazione dei 12 miliardi d'investimenti Ue per il prossimo decennio
- Misure di sostegno al turismo e per la fruizione dei Beni culturali; Fondi per teatri e attività culturali
- Riforma della Formazione professionale e degli Sportelli Multifunzionali
- Interventi di tutela del territorio e riordino della forestazione, dei Consorzi di bonifica e di ricerca, dell’Esa
- Riorganizzazione Piano dei rifiuti e dell'acqua
- Interventi per le infrastrutture (collegamenti stradali e ferroviari)
- Implementazione della banda larga e della rete elettrica
- Stabilizzazione del precariato
- Adeguamento degli organici nelle strutture sanitarie e nei servizi di medicina nel territorio
- Legge regionale di riordino del settore Commercio